Anonimo

chiede:

Buongiorno, sono la mamma di una meravigliosa bimba di 4 mesi. Ho partorito con taglio cesareo e dopo il parto ho avuto molti dolori per tutto il primo mese. Tornati a casa dall’ospedale ho avuto molti problemi con l’allattamento, la piccola stava attaccata al seno anche 2 ore a poppata, paracapezzoli, ragadi ecc, ecc, inoltre io ero costantemente ossessionata dalla paura di perdere il latte. Conseguentemente ero sempre molto stanca e stressata e mio marito mi ha aiutata tanto. Spesso le faceva fare il ruttino, la cambiava e la addormentava. Addirittura nelle prime due settimane a casa lei preferiva dormire con lui che con me, cosa che mi ha fatto soffrire di forte gelosia. Ora che da più di due mesi sono esclusivamente io ad occuparmi di lei mi rendo conto che, forse a causa del fatto che mi sono fatta aiutare da mio marito, lei sembra non riconoscermi come sua mamma. Dorme con chiunque (intendo dire, parenti visti per la prima volta), non mi cerca nemmeno se capita che io sia assente per due ore. Non mostra di essere più felice di vedere me rispetto ad un altro, inoltre quando vede mio marito gli fa dei sorrisi veramente “esclusivi”. Penso di avere irrimediabilmente sbagliato qualcosa nei primi giorni e ora sono veramente triste per questa situazione. Invidio le altre mamme che dicono sconsolate che i figli vogliono solo loro e nessun altro, magari fosse così anche per me. Avrei voluto che mia figlia mi riconoscesse come una mamma che la ama e come punto di riferimento indiscusso, ma evidentemente non sono stata capace di trasmetterle il mio amore. Mia madre non mi ha mai abbracciato e baciato e non volevo ripetere i suoi errori, a quanto pare invece ho sbagliato anche io. Esiste la possibilità che i miei timori siano fondati ed eventualmente c’è qualcosa che io possa fare per porre rimedio ai miei errori? Grazie mille.

Cara mamma,
dalle sue parole sembra trasparire la preoccupazione di non essere una buona madre (“ho sbagliato”, “timori”, “errori”) e di non essere considerata (“sembra non riconoscermi come sua mamma”, “non mi cerca”, “non mostra di essere più felice di vedere me rispetto ad un altro”), probabilmente riconducibile ad aspetti di sofferenza nel rapporto con sua madre (“mia madre non mi ha mai abbracciato e baciato”).
La relazione con suo marito può essere una risorsa (“mio marito mi ha aiutato tanto”) basata sul sostegno reciproco e rassicurante nella relazione con vostra figlia: inizi con l’avere più fiducia nelle sua capacità di madre e, suo marito, potrebbe aiutarla in questo; nel caso continui a sentirsi cosi preoccupata potrebbe valutare di rivolgersi ad un professionista che le offra uno spazio di ascolto al fine di sentirsi più serena e sicura nel rapporto con sua figlia. I migliori auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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