Anonimo

chiede:

Gent. ma Dott.ssa Proietti, da un anno ho scoperto che non potrò
avere figli se non attraverso l’aiuto medico della fivet. Conscia
dell’impegno che questo avrebbe richiesto con mio marito abbiamo deciso
di iniziare questo tortuoso cammino. In realtà non avevamo idea di
quanto doloroso sarebbe stato a causa della lentezza della burocrazia
della cattiva organizzazione degli ospedali e soprattutto della fatica
psicologica. Un po’ per gli ormoni che sto assumendo, un po’ per tutto
l’insieme mi sono ritrovata a soffrire di attacchi di panico, mi manca
il fiato e sento il cuore in gola, piango senza apparente motivo e sono
molto nervosa e se non fosse per le amorevoli premure del mio compagno
forse starei ancora peggio. Mi sento quasi un’altra persona e talvolta
arrivo a pensare di voler uscire dalla mia testa. Ma quello che mi fa
ancor più male è vedere la noncuranza dei medici che ci stanno
seguendo che pensano solo alla parte tecnica, io credevo che ci fosse
anche un supporto psicologico e le frasi fatte di mia madre che a mio
avviso per suo egoismo preferirebbe che io mollassi tutto pur di vedermi
tranquilla come prima. Ma io questo figlio lo desidero tanto!!!
La ringrazio già da ora per la sua attenzione certa che anche il suo più
piccolo consiglio potrà darmi un po’ di sollievo all’anima.

Carissima Michela,
Un figlio, che è forse ciò che una donna più desidera nella vita, è un
sogno che non si può comprare. Oggi però, grazie ai progressi della
medicina, è almeno lecito sperarci. È vero, gli ospedali sono
disorganizzati, la burocrazia è esasperante, non c’è supporto psicologico,
il rapporto con il partner perde di naturalezza.
Detto ciò, si rende conto che, se lei avesse avuto questo problema di
infertilità, non dico in un’altra epoca, ma solo venti o trenta anni fa,
lei avrebbe dovuto semplicemente rassegnarsi alla sua sfortuna? Oggi
invece, grazie a queste tecniche così avanzate, lei ha la possibilità di
sperare di raggiungere questo grande obiettivo. Dunque, basta lamentarsi:
cerchi di vedere tutto quello che di positivo sta facendo. I farmaci per
la stimolazione ormonale li prendono tante persone e non provocano
attacchi di panico: stia tranquilla, non si faccia prendere dall’ansia. Si
affidi in buone mani e lasci che gli altri si occupino del suo problema.
Se posso permettermi di darle un consiglio, si rivolga ad uno psicologo,
per essere aiutata in questo percorso di fecondazione assistita, per
imparare una tecnica di rilassamento (non è tempo perso: potrebbe servirle
poi per il parto!), ma soprattutto perché deve riuscire ad imparare ad
essere una persona felice ed equilibrata anche senza un figlio.
Infatti, se questo figlio non arrivasse? La sua esistenza non avrebbe più
alcun significato?
Non è possibile: lei deve cercarsi delle attività alternative, degli
interessi, degli scopi da perseguire. La sua vita deve avere un
significato per gli altri, anche se questi ‘altri’ non saranno i suoi
figli.
Dunque, coraggio, rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti in due
direzioni: scrupolosa attenzione a ciò che le chiedono i medici per la
Fivet ed interessi alternativi per la sua salute mentale: perché di vita
ce n’è una sola e bisogna, comunque, darle un significato.
Cari saluti e tantissimi ‘in bocca al lupo’…

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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