Anonimo

chiede:

Salve, ho 36 anni, un convivente di 4 anni più giovane, un figlio di 3 anni e mezzo.
Nel Novembre 2003 ho effettuato una interruzione di gravidanza. Terribile. Il padre non voleva assolutamente sentir parlare di un altro figlio. Mi sono lasciata convincere. È stato un inferno. Oggi, dopo quasi 3 anni, sono di nuovo incinta. Qualche mese fa parlavamo di un altro bimbo. Non prendo la pillola, stiamo molto attenti. In Giugno il rapporto che mi ha portato alla gravidanza. Luglio: acquisto il test, non sto bene. Il mio compagno sta trascorrendo un weekend con gli amici, le cose non vanno bene tra noi. Lo chiamo, comunico, non ritorna: prosegue il weekend. Per 5 giorni non affronta l’argomento. Lo costringo a parlarne. Non vuole il figlio. Vuole che io abortisca. Sono confusa, triste e delusa. Mi dice che tra noi è finita… in cuor mio lo sapevo da tempo… dice che dopo l’ivg se ne andrà di casa. Improvvisamente dice che gli è giunta voce di un mio presunto tradimento. Non è vero. Cosa devo fare? Sto malissimo. Non so più cosa voglio. Sono spaventata, triste e delusa. Mi aiuti a capire.

Cara Francesca,
attraverso le sue parole mi sembra di toccare con mano il dolore e lo smarrimento che sta vivendo in questo momento della sua vita. Ha accanto una persona che molto chiaramente le sta dicendo di non volere assolutamente questo figlio, la incolpa addirittura di presunti tradimenti per giustificare, forse più a se stesso che a lei, la sua fuga. Da quello che scrive non mi sembra che le possibilità per voi due siano molte. Capisco lo smarrimento e lo spavento che le può dare il pensarsi senza il suo compagno accanto, ma ha anche già fatto l’esperienza di una ivg per desiderio di un altro, una decisione presa probabilmente contro il suo stesso volere. Mi sembra di capire che anche stavolta si tratterebbe di una interruzione di gravidanza voluta solo dal suo compagno, che poco dopo, lo ha già detto, la lascerebbe. Rimarrebbe senza di lui e con una ferita, l’ennesima, dolorosissima da ricucire. Prendere una decisione in una situazione come questa, da sola, è terribilmente difficile. Perché non chiede il sostegno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta? Potrà esserle di aiuto sia nel chiarire dentro di sé cosa vuole veramente, sia per affrontare il dopo, qualunque scelta deciderà che è meglio per lei.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Psicologo