Anonimo

chiede:

Buongiorno, le scrivo perché mi sento una mamma anomala. Il mio bimbo ha quasi tre anni e spesso, uscita dal lavoro, lo porto al parchetto cosicché possa giocare con gli altri bambini. Ovviamente lui gioca e io mi ritrovo a socializzare con le altre mamme che, però, riescono a parlare solo dei loro figli e della gestione della casa. A volte provo a introdurre un argomento diverso (che quindi non riguarda i bambini o la casa) e mi guardano come se fossi un’aliena.

E, ovviamente, io mi sento una mamma degenere solo perché a volte penso ai miei interessi o a fare le cose che mi piacciono. Sto quasi pensando di cambiare parchetto così da non sentirmi giudicata, ma mi sembra di fare un torto al mio bimbo che ha finalmente socializzato con gli altri bambini. Insomma, che devo fare? Dovrei portarmi un libro e stare in disparte? So che può sembrare un problema ridicolo, ma io ci soffro abbastanza.

Gentile signora, mi sento di tranquillizzarla dicendole che non è certo una mamma anomala! Ognuno sperimenta la propria esperienza di maternità in modo differente: le ricordo, però, che la meravigliosa esperienza del diventare mamma non annulla – o meglio non dovrebbe annullare – una donna in quanto tale! Può essere più naturale parlare di bambini in un contesto come quello del parchetto, ma una cosa non deve escludere l’altra: io penso che lei non sia certo nel torto, così come credo che se il suo bimbo si trovi bene a giocare in quel parchetto, lei dovrebbe cercare, poco alla volta, di dare sempre meno peso alla cosa partendo appunto dal presupposto che non ci sarebbe nulla di male nel parlare anche di altro. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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