Anonimo

chiede:

Gentilissimi Dottori, ho 35 anni e sono incinta del mio secondo
bimbo. La scorsa settimana ho eseguito un’ecografia morfologica di
secondo livello con flussimetria alla settimana 20+0 e sono alla ricerca
di maggiori chiarimenti su alcuni risultati. Le misure biometriche
rilevate sono tutte nella norma e al di sopra del 50 percentile, evito
dunque di riportarle. Ciò che sta creando ansia a me e mio marito è
stato l’individuazione di una cisti isolata di 3 mm nel plesso corioideo
sx. Sia il medico che ha eseguito l’ecografia sia la ginecologa che mi
segue sono concordi col fatto che sebbene sia un ‘marker’ di
cromosomopatie nel mio caso non è nulla di rilevante perchè non sono
state riscontrate malformazioni nella bambina nè altre problematiche
associate. Inoltre alla settimana 11+5 avevo eseguito il
bitest + translucenza nucale e sulla base dei risultati hanno escluso
fermamente ogni tipo di conseguenza. Questi i dati della translucenza:
NT=1,4 e il rischio statistico delle trisomie dopo il test: trisomia
21=1/7069 e trisomia (18,13)=1/58066. I valori in MoM del free B-hcG =
2,8 (un pò altino!) e PAPP-A = 4,3.
Inoltre entrambi i medici pensano che la cisti possa riassorbirsi entro
la settimana 24 e per questo motivo ho già fissato un controllo per quel
periodo. Ma non finisce qui… è stato riscontrato un altro ‘problema’
nella flussimetria materna. Ovvero il mapping flussimetrico, valutato
attraverso rapporto sistole/diastole delle arterie uterine ha fornito il
seguente risultato:
arteria uterina destra S/D=3,5 (nel grafico un valore molto al di sopra
dei valori in norma) e per quella sinistra S/D= 2,0. Questa la
spiegazione indicata nella documentazione: Il profilo velocimetrico
dell’arteria uterina destra presenta incisura protodiastolica. E che
tali valori depongono per un aumentato rischio di irregolare irrorazione
utero placentare e inadeguata compliance del letto vascolare
materno… quest’ultimo concetto per niente chiaro!
Credo possiate immaginare in che stato d’ansia viviamo io mio marito…
Anche per quest’ultimo problema i medici mi hanno consigliato un
ulteriore valutazione del flusso dell’arteria intorno alla 24a settimana
ma di stare “tranquilla” perchè anche questo problema potrebbe rientrare
in quanto associato solo ad una arteria. Ma mi creda, al momento non c’è
neanche l’ombra di tranquillità in famiglia. Restiamo in una snervante
attesa. Ciò che mi chiedo e se avrei dovuto fare degli esami più
invasivi come l’amniocentesi ma io non mi sento di eseguirla a meno che
non sia strettamente necessario e nel sentire queste ‘rassicurazioni’
non mi sembra il caso. Mi chiedo allora: ci sono altri controlli che
potrei eseguire? E se anche dopo la settimana 24 permangono sia la cisti
nei plessi corioidei, e cresca addirittura, e sia l’alterato flusso
dell’arteria, cosa comporterà ciò? Per quest’ultimo caso è vero che c’è
rischio di gestosi? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte
e per il prezioso supporto che offrite.

Gentile Maria,
situazioni come la sua sono il frutto della medicalizzazione della
gravidanza, cioè applicare carattere medico, utilizzare procedure
diagnostiche alla gravidanza trattandola come una malattia quale NON è. Cosa
accade? Vengono evidenziati, oltre ai casi realmente patologici, anche
molteplici casi di “confine”, o per dirla con un termine straniero
“borderline”. Tanti di questi, anzi quasi tutti, alla fine si riveleranno
normali, e lasceranno solo un grande carico d’ansia. Certo la capacità di
non lasciar sfuggire nulla aumenta, questo è vero, ma il prezzo da pagare è
questo. Quindi condivido i commenti dei suoi curanti. Le cisti dei plessi
coriodidei non sono patologiche per sè e costituiscono un soft marker, che
quando isolato, ha una rilevanza limitata, e questo lei già lo sa, quindi
inutile aggiungere altro. Vorrei correggere il suo concetto che lo screening
del primo trimestre, bitest + translucenza nucale possa escludere
“fermamente ogni tipo di conseguenza”. Se avessimo un test simile non ci
sarebbe bisogno di null’altro. Il test fornisce invece un risultato in
termini di probabilità e si riferisce ad alcune trisomie. Una probabilità
bassa è quanto ci aspettiamo e, fidandoci del test, potremo fermarci lì. Se
la probabilità risulta elevata, occorre decidere se fare o no test invasivi
come villocentesi o amniocentesi, i quali potranno fornire il cariotipo del
feto, ma nulla di più. Per la flussimetria delle arterie uterine, se
l’anomalia riguarda solo una delle due può stare tranquilla. Probabilmente
la placenta ha un impianto eccentrico, più esteso dal lato della uterina
“buona”. La resistenza di queste due arterie materne si abbassa grazie ad un
fenomeno placentare (che talvolta non avviene), che “costringe” il letto
vascolare materno ad “allargarsi” per accogliere una maggior quantità di
sangue, necessario alla gravidanza. È giusto tuttavia fare un controllo a
breve distanza come le è stato chiesto. Quando invece entrambe le uterine
hanno un indice di resistenza elevato e l’incisura protodiastolica, vi è il
30% delle possibilità che si instauri un difetto di accrescimento e/o
un’ipertensione arteriosa della gestante. Credo quindi che possa ampiamente
ridimensionare la sua ansia. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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