Anonimo

chiede:

Gentile dottoressa, sono mamma di due bambine di sei e quattro
anni,
ora aspetto un desiderato terzo figlio e sono alla dodicesima settimana.
Purtroppo ad inizio gravidanza ho avuto un aborto che poi è risultato
essere
la perdita di uno dei due embrioni presenti in sacche separate. Per alcune
settimane anche la sorte di questo secondo embrione è stata molto incerta,
tuttavia, ora i medici mi rassicurano che il pericolo è passato e si
tratta
di una gravidanza “normale”. Le ansie di queste ultime settimane, però,
hanno notevolmente minato la mia serenità e l’entusiasmo di questa
gravidanza. Come se non bastassero i miei dubbi personali, anche parenti e
amici fanno a gara a presentarmi tutta la possibile casistica negativa di
casi analoghi al mio, sollecitandomi a sottopormi a nuovi esami per
escludere vari problemi del feto. Sto cercando di separare questi due
aspetti e naturalmente di ridimensionare il ruolo di terzi nelle mie
ansie,
tanto più che mio marito è molto sereno e mi rassicura continuamente.
Resta
comunque il fatto che ancora non riesco a “gustarmi” questa maternità.
Pensa
che con il passare dei mesi le cose miglioreranno? Io spero di sì… la
ringrazio in anticipo per la risposta.

Provi a razionalizzare. Si scriva tutti i casi negativi che amici e parenti
le suggeriscono (non credo lo facciano per cattiveria: è un modo per
esprimere attenzione ed affetto), ne parli approfonditamente con il suo
ginecologo e se questo le dice che non c’è da preoccuparsi, metta subito in
pratica il consiglio; se invece il gine le dice che è il caso di sottoporsi
a qualche esame, lo faccia. Poi strappi tutto quello che ha scritto e
dimentichi tutto.
Cari saluti e auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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