Anonimo

chiede:

Buongiorno, alla 22 settimana (ovvero 5 settimane dopo aver
eseguito
l’amniocentesi, che non mi aveva dato nessun problema) ho purtroppo subito
un aborto spontaneo. In questi giorni ho ricevuto l’esito delle analisi
sul
feto e mi hanno diagnosticato una “causa di morte endouterina di feto di
peso e sviluppo conformi all’età gestazionale, privo di malformazioni, con
sofferenza ipossica acuta secondaria a chorioamnionite necrotizzante”. Vi
scrivo per sapere se questa infezione può essere stata causata dalla
amniocentesi fatta 5 settimane prima o da che cosa altro può essere stata
causata e soprattutto, quali esami mi consigliate di fare prima di
intraprendere un’altra gravidanza?
Vi ringrazio molto

Cara Mariarosa,
mi creda, sono veramente addolorato per quanto accaduto.
Purtroppo devo dirLe che è possibile sia stata proprio l’amniocentesi
a determinare l’infezione. È proprio una delle complicanze contemplate in
manovre invasive.
A volte i germi preesistono nel liquido amniotico,
anche se allo stato “quiescente” e svolgono la loro attività dal momento del
traumatismo, anche se minimo, causato dall’amniocentesi. Altre volte
provengono “ex novo” dall’esterno (cute, aghi, eventuali anse intestinali
etc). Altre volte ancora, soprattutto nel caso in cui si verifichi una
rottura o una fessurazione delle membrane amniotiche, provengono dalle vie
genitali materne (soprattutto micoplasmi).
Sicuramente Le consiglio, prima di rimanere nuovamente gravida, di eseguire
una colposcopia, un esame a fresco del secreto contenuto in vagina, un pap
test e soprattutto tamponi vaginali per germi comuni, funghi, actinomiceti,
clamidie, micoplasmi. Ovviamente si consulti con il suo ginecologo di fiducia
al riguardo.
Le porgo un cordiale saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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