Quando si parla di analisi del sangue, si fa riferimento a un vasto insieme di tecniche tramite le quali ottenere importanti informazioni sullo stato di salute di un paziente. In questo senso si rivela estremamente utile il quadro siero proteico (QSP), un esame non di routine in gravidanza, ma che viene prescritto solamente quando si sospetta qualche patologia critica.

Cos’è il quadro siero proteico (QSP)?

Noto anche con il nome di protidogramma o elettroforesi proteica, il quadro siero proteico è, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, una tecnica utilizzata in laboratorio per analizzare la composizione, sia quantitativa che qualitativa, delle proteine presenti nei liquidi biologici come il siero, le urine e il liquido cerebrospinale.

Il quadro siero proteico ha diversi obiettivi: innanzitutto quello di individuare la presenza di proteine anomale, ma anche di identificare l’assenza di alcune proteine e determinare se un gruppo di esse sia presente in quantità superiore o inferiore alla norma.

È un test, riferisce l’University of Rochester Medical Center, che serve nella diagnosi del diabete, dell’anemia, dei disturbi della tiroide, delle malattie del fegato, dei problemi nell’assorbimento dei nutrienti e di alcune malattie autoimmuni.

Si ricorrere al quadro siero proteico quando altri esami di laboratorio hanno restituito risultati anomali, quando si sospetta la presenza di un’infezione, un’infiammazione, una malattia renale o quando si ha il sospetto di una malattia legata alla produzione di un componente monoclonale (mieloma multiplo, amiloidosi, eccetera).

In cosa consiste l’esame del quadro siero proteico?

L’esame, che di per sé viene eseguito mediante un normale prelievo di sangue (senza particolare preparazione o, secondo le indicazioni del laboratorio presso il quale lo si effettua, a digiuno da 12 ore), consiste in una rappresentazione grafica (tracciato) dell’andamento (picchi e curve) delle frazioni delle proteine presenti nel siero.

L’elettroforesi proteica, infatti, permette di separare le proteine in base alla loro massa e alla loro carica elettrica. Una volta raccolto il siero (o l’altro liquido biologico), lo si dispone su un foglio di acetato di cellulosa al quale viene applicata una carica elettrica. In questo modo si ha una separazione delle proteine presenti secondo la loro carica elettrica e la loro massa molecolare.

Come riportato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il quadro siero proteico consente di monitorare sei frazioni di proteine: albumina, alfa 1 globuline, alfa 2 globuline, beta 1 globuline, beta 2 globuline e gamma globuline.

I valori e i risultati standard

Valori-quadro-siero-proteico
Fonte: iStock

I valori di riferimento del quadro siero proteico cambiano in base all’età e al sesso e l’Ospedale Niguarda riporta questi valori standard, aggiungendo quello sulle proteine totali, per le donne:

  • proteine totali: 6.4-8.3 g/dL;
  • albumina: 4.02-4.76 g/dL;
  • alfa-1-glob: 0.21-0.35 g/dL;
  • alfa-2-glob: 0.51-0.85 g/dL;
  • beta-1-glob: 0.34-0.52 g/dL;
  • beta-2-glob: 0.23-0.47 g/dL;
  • gamma-glob: 0.80-1.35 g/dL.

E questi per gli uomini:

  • proteine totali: 6.4-8.3 g/dL;
  • albumina: 4.02-4.76 g/dL;
  • alfa-1-glob: 0.21-0.35 g/dL;
  • alfa-2-glob: 0.51-0.85 g/dL;
  • beta-1-glob: 0.23-0.47 g/dL;
  • beta-2-glob: 0.23-0.47 g/dL;
  • gamma-glob: 0.80-1.35 g/dL.

L’aumento dell’albumina (che rappresenta normalmente il picco più alto) è associato a disidratazione, mentre la sua diminuzione si verifica in gravidanza o a seguito di fenomeni di malnutrizione, malassorbimento, malattie renali, malattie epatiche, malattie infiammatorie e ipertiroidismo.

L’aumento delle alfa 1 globuline sono legate a un’infezione o un’infiammazione in corso, a un infarto cardiaco, all’assunzione della pillola contraccettiva ma anche alla gestazione. La diminuzione, invece, a gravi malattie epatiche, malattie renali ed enfisema congenito.

L’aumento delle alfa 2 globuline è legato a infarto cardiaco, infezioni o infiammazioni in corso, diabete, alcuni tumori maligni e alla sindrome di Down. La diminuzione è associata a fenomeno di malnutrizione, emolisi e gravi malattie epatiche.

L’aumento delle beta globuline è associato al colesterolo alto, anemia da carenza di ferro, ad alcuni casi di mieloma multiplo e alla gravidanza stessa. La diminuzione, invece, a cirrosi e fenomeni di malnutrizione.

L’aumento delle gamma globuline può indicare alcune malattie del sistema immunitario, alcune malattie croniche, infezioni croniche e acute e anche alcuni tumori. La diminuzione indica alcune malattie genetiche del sistema immunitario.

Il QSP in gravidanza: i valori e come leggere i risultati

In gravidanza, come abbiamo visto, alcune alterazioni sono fisiologiche (come l’aumento dell’albumina, dell’alfa 1 globuline e delle beta globuline). In un numero dell’Annals of Clinical and Laboratory Science si spiega come un fattore importante alla base dei cambiamenti proteici in gravidanza, in modo particolare sulla sintesi e sulla degradazione di queste proteine, sia legato all’azione degli ormoni, soprattutto degli estrogeni.

Inoltre un certo numero di cambiamenti associati alla gravidanza nella composizione proteica della circolazione materna possono essere utilizzati per seguire il corso della gestazione monitorando la funzione placentare, nonché la maturità e il benessere del feto.

La valutazione dei risultati che emergono dal quadro siero proteico svolto in gravidanza deve quindi tenere conto dell’epoca gestazionale e delle condizioni per cui si è giunti all’esecuzione di questo esame per poter comprendere il fenomeno sottostante e individuare l’eventuale terapia da seguire.

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  • Esami in gravidanza