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Tutto quello che bisogna sapere sugli esami gratuiti trimestre per trimestre in gravidanza: quali sono, come ottenerli e gli esami preconcezionali ...
Il calcolo delle proteine totali in gravidanza serve a determinare lo stato nutrizionale ed eventualmente a diagnosticare alcune patologie epatiche e renali.
A maggior ragione il calcolo delle proteine totali in gravidanza assume una rilevanza ancora maggiore, per la salute di mamme e bambini.
Tutto quello che bisogna sapere sugli esami gratuiti trimestre per trimestre in gravidanza: quali sono, come ottenerli e gli esami preconcezionali ...
Nel sangue esistono due classi di proteine: il 60% delle proteine totali è costituito dall’albumina mentre il restante 40% dalle globuline.
La prima è prodotta dal fegato e serve a trasportare ioni, molecole, aminoacidi ma anche a mantenere costante la pressione osmotica. Le seconde, chiamate anche proteine plasmatiche, includono enzimi, anticorpi, ormoni, proteine di trasporto e numerosi altri tipi di proteine.
La concentrazione delle proteine totali nel sangue è solitamente stabile: molecole vecchie si perdono e di nuove se ne formano. Ma diversi fattori possono influenzare questo equilibrio e far sì che il numero diminuisca o aumenti.
Gli esami per le proteine totali possono essere prescritti per diagnosticare malattie (renali, del midollo osseo o epatiche), monitorare cambiamenti dello stato di salute (ad esempio in seguito a una drastica e anomala perdita di peso) e come screening preliminare prima di procedere con altri tipi di esami.
Sono esami di routine e il test, che si effettua in laboratorio, non richiede alcuna preparazione specifica. Si effettua prelevando un campione di sangue da una vena del braccio o poche gocce di sangue attraverso la puntura del dito.
Il calcolo del rapporto albumina/globuline è chiamato rapporto A/G.
Una bassa concentrazione di proteine indica la presenza di una patologia epatica o renale o un anomalo assorbimento delle proteine, che vengono male assorbite.
Questa situazione si osserva in casi di malnutrizione grave, ma anche in presenza del morbo celiaco e delle malattie infiammatorie intestinali. Viceversa, un’alta concentrazione di proteine è indice di malattie infiammatorie croniche, di infezioni come le epatiti virali o l’HIV o di patologie del midollo osseo come il mieloma multiplo.
Un elemento d’indagine importante è anche il rapporto A/G, che può fornire dati importanti in merito al cambiamento nella concentrazione proteica.
Un basso rapporto A/G, infatti, può riflettere la sovraproduzione di globuline, tipica del mieloma multiplo, delle malattie autoimmuni, della cirrosi e delle malattie renali (sindrome nefrosica).
Invece un alto rapporto A/G fa pensare a una scarsa produzione di immunoglobuline, che solitamente fa la sua comparsa in caso di leucemia o in presenza di alcuni difetti genetici.
Ulteriori test di approfondimento per completare le indagini sono i test sugli enzimi epatici e l’elettroforesi delle proteine sieriche.
I valori delle proteine totali dovrebbero essere sempre compresi tra 6.0 e 8.0 g/dL. Se sono più basse o più alte, potrebbero essere indice di un problema metabolico o renale.
Per questo qualunque alterazione deve essere valutata dal medico e ricondotta alla storia clinica della paziente, al suo stile di vita e al suo stato di salute, anche per trovare la soluzione più adatta per intervenire e porre rimedio allo scompenso.
In gravidanza solitamente c’è un abbassamento fisiologico dei valori di albumina, assolutamente non preoccupante: il fegato ne produce di meno, il sangue aumenta di volume e di conseguenza si verifica una diluizione che porta a minore concentrazione.
Valori eccessivamente bassi, però, potrebbero essere sintomo di un cattivo funzionamento del fegato, di un problema di iperattività della tiroide, di una dieta troppo restrittiva e con pochi liquidi.
Viceversa, la presenza di un valore troppo alto di albumina nelle urine può essere indice di gestosi (o preeclampsia), patologia da tenere sotto controllo.
Uno dei sintomi più comuni con cui si manifesta è il gonfiore accentuato agli arti, accompagnato da un valore di pressione arteriosa elevato.
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