Il Babydust è un metodo ideato dalla ricercatrice Kathryn Taylor per provare a predeterminare il sesso del bambino al momento del concepimento.

Si tratta, è bene precisarlo, di una tecnica priva di alcuna evidenza sperimentale e non riconosciuto dalla Comunità Scientifica. Pertanto, non può essere ritenuto affidabile, né tanto meno attendibile.

Ad ogni modo, il Babydust rappresenta un argomento di grande attualità che ha sollevato un dibattito etico-scientifico interessante.

Obiettivo del nostro approfondimento è evidenziarne le caratteristiche, i presupposti e il procedimento metodologico per cercare di capire di cosa si tratta esattamente.

Metodo Babydust: a cosa serve?

Tra le tante leggende metropolitane, teorie, diete e metodi di calcolo più o meno attendibili messi a punto nel corso degli anni per tentare di determinare il sesso dei neonati, il metodo Babydust merita una menzione a parte.

Esso, infatti, promette addirittura di scegliere il sesso del nascituro prima ancora che il concepimento vero e proprio abbia luogo.

A destare molta curiosità nell’opinione pubblica è la sua stessa ideatrice, Kathryn Taylor, laureata alla prestigiosa università della California (UCLA) in Microbiologia, Immunologia e Genetica Molecolare.

Una ricerca durata diversi mesi, basata sull’analisi meticolosa di tutte le variabili che possono influenzare la determinazione del sesso del bambino prima e dopo la fecondazione.

La prima a testare con successo questo metodo fu proprio la Taylor “programmando” per la sua famiglia la nascita di un maschietto e di una femminuccia a distanza di pochi anni. Da lì un successo divenuto planetario grazie anche al tam tam della rete e alla pubblicazione del libro “The Babydust Method: A Guide to Conceiving a Girl or a Boy“.

Metodo Babydust: in cosa consiste?

Il metodo Babydust si basa sul monitoraggio costante dell’ovulazione nei mesi che precedono il concepimento. Riprendendo uno studio analogo condotto nel 2011 da Léonie McSweeney, la Taylor ha messo al centro della propria indagine l’analisi dell’ormone luteinizzante (LH) che deve essere analizzato 2 volte al giorno, mattina e sera, per almeno 3 mesi al fine di registrarne anche le più piccole e apparentemente trascurabili fluttuazioni.

Non a caso, la ricercatrice ha provveduto a mettere a punto anche degli speciali test di ovulazione capaci di monitorare i livelli dell’ormone durante i picchi ovulatori.

A partire dalla combinazione di frequenza, tempi e monitoraggio del ciclo, il metodo Babydust consentirebbe così di aumentare le probabilità di avere un maschietto o una femminuccia, assecondando le preferenze degli aspiranti genitori.

Semplificando, a chi desidera una bambina viene consigliato di avere un solo rapporto sessuale due o tre giorni prima dell’ovulazione. Per chi invece vorrebbe un maschietto, il consiglio è di avere due rapporti quasi in corrispondenza del periodo ovulatorio.

Test di ovulazione Babydust

Come abbiamo detto, questo metodo differisce da altri studi analoghi poiché prevede una maggiore accuratezza nel modo in cui viene monitorato il livello dell’ormone luteinizzante.

Tale ormone, come sappiamo, tende ad aumentare circa 24 ore prima dell’ovulazione, vale a dire il momento più propizio per tentare di concepire. L’obiettivo è individuare con estrema precisione il momento esatto in cui questo ormone raggiunge il suo picco.

Di conseguenza, i test di ovulazione messi a punto per il metodo Babydust promettono di essere molto più affidabili e precisi rispetto ai test ovulatori tradizionali. Tuttavia, la loro efficacia non può prescindere da un periodo di “osservazione” piuttosto lungo, non inferiore a 3 mesi prima del concepimento.

Il metodo Babydust funziona?

Ciò che questo metodo promette – senza peraltro assicurare risultati certi – è aiutare tutte le coppie che lo desiderano ad incrementare le loro possibilità di determinare il sesso del loro futuro bambino.

Tuttavia, solo attraverso la lettura del libro (per ora disponibile soltanto in lingua Inglese) si può accedere ai dettagli del metodo e alle informazioni complete per mappare l’ovulazione attraverso i test di ovulazione preparati ad hoc.

La sua stessa ideatrice ha sottolineato più volte di non essere un medico e di non garantire un risultato sicuro al 100%. Ciò che pare certo è che il Babydust sia, tra i tanti metodi conosciuti, quello attualmente più popolare nel mondo anglosassone.

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