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Tra i problemi della vista l'occhio pigro è quello più diffuso in età pediatrica. Conosciamo i sintomi per riconoscere questa condizione e cosa fare per correggerla.
Uno dei più noti in questo senso è il cosiddetto occhio pigro nei bambini che è uno dei problemi di vista più diffusi in età pediatrica.
Con il termine medico di ambliopia si intendono una serie di diminuzioni dell’acuità visiva dell’occhio del bambino. Il più delle volte è un problema che riguarda un solo occhio e solo in rari casi entrambi gli occhi.
Quando si parla di acuità visiva, fondamentale per comprendere il fenomeno dell’occhio pigro nei bambini, si fa riferimento al cosiddetto visus, ovvero la capacità dell’occhio umano di percepire i dettagli degli oggetti e delle cose che gli si presentano davanti. L’ambliopia è quindi una ridotta capacità più che una patologia vera e propria, in quanto parliamo di una particolare condizione “non determinata da alcuna modificazione anatomica clinicamente evidenziabile”.
Questa condizione viene definita occhio pigro perché uno degli occhi del bambino non lavora correttamente come l’altro. A volte questo occhio debole vaga, verso l’interno o verso l’esterno, indipendentemente dall’altro occhio e non verso dove è rivolto lo sguardo. L’occhio è quindi debole (pigro) perché il cervello favorisce solo uno dei due occhi (come vedremo a volte per difetti della vista sottostanti) o ignora i segnali che riceve da quello pigro.
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Esistono tre gradi di ambliopia: “lieve, in cui l’occhio pigro vede 8/10, moderata e grave, in cui l’occhio interessato vede meno di 2/10”. L’ambliopia è una condizione che si sviluppa dalla nascita fino ai 7 anni ed è importante fin da subito sottolineare come la prognosi dell’occhio pigro nei bambini è quasi sempre positiva, ma a condizione che venga trattata immediatamente.
Nel 2-5% dei casi, invece, l’ambliopia è la causa più comune di perdita della vista in un occhio. Un motivo in più per non trascurarla.
La vista non è solamente un fenomeno “fisico” determinato dal funzionamento degli occhi, ma anche dalla capacità di “leggere” le immagini che si presentano davanti a essi. Questo processo si sviluppa completamente nel corso degli anni e la parte di maggior importanza è quella che va dalla nascita ai tre anni per poi consolidarsi generalmente intorno all’ottavo anno di vita.
Comunemente sono tre le cause che possono determinare un occhio pigro:
Quest’ultima causa può essere provocata, per esempio, dalla cataratta congenita, da un glaucoma, ma anche dalla palpebra che è più abbassata rispetto al solito.
Alla base di questa condizione possono poi esserci: una storia familiare di ambliopia che aumenta le probabilità che anche il bambino ne soffra, una carenza di vitamina A, traumi che possono provocare lesioni alla vista o, ancora, fenomeni di astigmatismo o miopia.
Nei primi anni di vita il bambino non è in grado di percepire, né tantomeno di comunicarlo, la difficoltà a vedere da un occhio o eventualmente da entrambi. In questo senso sono fondamentali le visite di controllo che permettono di individuare gli eventuali segni che possono accompagnare questa condizione.
Ci si è sempre chiesti cosa vedesse il nostro bambino quando siamo con lui, occhi negli occhi, e lui fa quello sguardo da "miope". Ebbene, alla na...
I principali sintomi dell’occhio pigro sono gli occhi che non si muovono nello stesso modo, un continuo chiudere o strizzare gli occhi, ma anche un’eccessiva inclinazione della testa. Nei bambini più grandi, invece, si può sospettare un problema di questo tipo se si riscontra un’errata percezione della profondità o una difficoltà a vedere correttamente ciò che li circonda.
La diagnosi dell’occhio pigro avviene tramite esame oculistico che permette non solo di accertare la condizione, ma anche di individuare il livello di gravità e la causa sottostante che l’ha provocata.
Sulla base dell’esito della visita oculistica si procede con la cura che è innanzitutto finalizzata a trattare la causa che provoca l’occhio pigro. La diagnosi precoce è fondamentale per evitare che la condizione si aggravi o diventi irreversibile. La prognosi dell’occhio pigro, infatti, è prevalentemente positiva, permettendo di recuperare il corretto uso della vista, a patto che questa condizione venga trattata prontamente.
Non esiste, quindi, un’unica cura, ma una serie di terapie in base alla causa sottostante. Nei bambini più piccoli può essere previsto il bendaggio (o l’uso di gocce lacrimali) dell’occhio sano in modo da stimolare quello pigro. Nei casi necessari si può ricorrere alla correzione ottica tramite l’uso di occhiali da vista o lenti a contatto.
Nei casi di cataratta, strabismo o fenomeni simili il rimedio è esclusivamente quello chirurgico che serve a correggere la causa scatenante l’ambliopia.
Articolo originale pubblicato il 26 febbraio 2021
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