Benedetti deriva dal latino Benedictus che, tratto dal participio passato del verbo benedicere (“dire bene”, “augurare”), significa letteralmente “benedetto [da Dio]”, “ricco di benedizioni [divine]”; è quindi un nome augurale dal valore religioso.

Il nome venne portato da san Benedetto, il monaco fondatore dell’ordine dei benedettini nel VI secolo; grazie alla sua fama, e poi al culto di svariati santi, il nome si è diffuso molto rapidamente negli ambienti cristiani, con la sola eccezione dell’Inghilterra, dove si diffuse solo nel XII secolo, e in principio nella forma Bennett (che rimase prevalente fino al XVIII secolo quando, con la Riforma protestante, venne abbandonata mentre i cattolici riprendevano la forma Benedict).

In Italia è molto popolare ovunque, con una maggiore frequentazione nel Lazio; da notare  che molti degli ipocoristici in altre lingue (specie Ben) sono condivisi con il nome Beniamino, e che l’ungherese Bence coincide con la forma locale del nome Vincenzo.

Tuttavia, negli ultimi anni nel nostro Paese il nome appare un po’ in calo; nel 2020 sono stati solo 47 i neonati chiamati in questo modo.

L’onomastico si celebra generalmente l’11 luglio (tradizionalmente veniva ricordato il 21 marzo, primo giorno di primavera) in ricordo di san Benedetto da Norcia, fondatore dell’Ordine Benedettino e dell’Abbazia di Montecassino.

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