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È davvero utile preparare il seno per l'allattamento del neonato? Ci sono dei metodi affidabili o è meglio lasciare che il corpo faccia da sé? Le risposte degli esperti.
Nei mesi di gravidanza tutto il corpo si prepara naturalmente alla nascita del bambino. Ogni donna sa bene che deve prendersene cura in gravidanza per evitare l’insorgere, ad esempio, di inestetismi come le smagliature sulla pancia, che possono essere trattate con l’applicazione quotidiana di oli elasticizzanti.
Dopo il parto l’allattamento avvicina il bambino e la mamma ed è un momento importante, ma non privo di fastidi. Già, perché un bambino che si attacca al seno può essere vorace, tirare forte, fino a far comparire dei taglietti sui capezzoli, ossia le ragadi. Lo stesso accade se il piccolo si attacca male al seno, se la sua posizione è scorretta o se la suzione è difficoltosa.
Nella natura materna allattare al seno è fisiologico, e, quando possibile, molto importante. Durante il corso preparto si invitano le future mamme a farlo, a provare ad attaccare il bambino e favorire la suzione in ogni modo. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità “raccomanda l’allattamento al seno in maniera esclusiva fino al 6° mese di vita”, come riportato sul sito del Ministero della Salute, dove leggiamo anche:
Il latte della mamma è unico, inimitabile, specifico per ogni bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo. Fin dai primi giorni è un alimento prezioso, sempre pronto per l’uso, alla giusta temperatura e igienico. […] Il latte materno è l’unico alimento naturale che contiene tutti i nutrienti nelle giuste proporzioni, è facilmente digeribile e contiene una serie di fattori che proteggono dalle infezioni e aiutano a prevenire alcune malattie e allergie, offre quindi molti vantaggi per il bambino in termini di salute, crescita e sviluppo psicologico. […] È importante inoltre che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita ed oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino.
Allattare al seno ha risvolti positivi sotto molti aspetti, dal rafforzamento del legame tra mamma e neonato (bonding), al fornimento della corretta e completa alimentazione. Protegge il piccolo dalle infezioni anche grazie all’azione del colostro, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, e anche la mamma beneficerà di questa esperienza. Serve davvero preparare il seno alla suzione? A rispondere è La Leche League Italia:
La natura ha già provveduto fornendo tutto ciò che è necessario per idratare e rendere più elastici i capezzoli prima del parto. Il seno è perfetto e pronto così com’è, non ci sono creme, massaggi, aggeggi o pratiche più o meno strane che “servano” o “facciano bene”. L’unica “crema” utile la produci già tu.
Per questo motivo l’unica “preparazione” che serve prima di allattare è quella di una corretta informazione, per iniziare l’allattamento nel modo più sereno possibile e per fronteggiare gli eventuali problemi che possono insorgere.
La montata lattea è la fase dell'allattamento in cui il colostro si trasforma gradualmente in latte. Avviene spontaneamente, ma vediamo come stimo...
Le future mamme ricevono molti consigli (spesso contraddittori) su come preparare il seno all’allattamento, ma nella maggior parte dei casi si tratta di pratiche che non hanno una reale utilità per la suzione del bambino: come detto, il corpo della donna “sa già” come comportarsi. Spiega ancora La Leach League:
L’areola, la zona di pelle più scura che circonda il capezzolo, è sede delle ghiandole di Montgomery. Queste ghiandole producono sostanze grasse che (oltre ad attirare il neonato con un odore irresistibile) proteggono ed idratano la pelle, limitando anche lo sviluppo di batteri in quell’area. Lavando il capezzolo col sapone si rischia di rimuovere questo sottile strato protettivo e seccare la pelle; è sufficiente risciacquare quotidianamente il capezzolo con acqua per mantenerlo pulito e garantire la sua lubrificazione e l’azione anti-batterica.
Nel caso in cui, una volta avviato l’allattamento, la suzione del neonato risultasse dolorosa, può essere d’aiuto massaggiare il seno per comprimere la ghiandola mammaria ed evitare la congestione che può dare origine ad un’infiammazione, la mastite. Se sul seno compaiono poi dei tagli, cioè le ragadi, può essere necessario sospendere l’allattamento finché le ferite non si rimarginano. In ogni caso è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico, all’ostetrica o a una consulente per l’allattamento per individuare e risolvere gli eventuali problemi.
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