Circa il 18% di tutte le gestazioni è a rischio di diabete gestazionale, ovvero la malattia che determina l’aumento dei livelli glucosio (zucchero) nel sangue e che si manifesta nel secondo o nel terzo trimestre di gravidanza.

Una condizione che deve essere diagnosticata e costantemente monitorata per evitare che i valori anomali del glucosio possano creare le condizioni per una delle tante complicanze legate a questa condizione (polidramnios, parto pretermine, macrosomia fetale, eccetera). Il test di routine per la diagnosi e il monitoraggio dei livelli di glucosio è la cosiddetta curva glicemica in gravidanza.

Curva glicemica in gravidanza: a cosa serve?

La curva glicemica in gravidanza è l’esame, come anticipato, per la diagnosi del diabete gestazionale o di condizioni di insulinoresistenza. Si parla più propriamente di Curva da carico orale di glucosio (OGTT, Oral Glucose Tolerance Test) ed è un esame della durata di circa due ore che si compone di più fasi (e non più due come nell’esame della minicurva da carico di glucosio che oggi non è più raccomandato).

Nella prima fase, solitamente svolta al mattino per effettuare la misurazione a digiuno da almeno 8 ore, viene effettuato un prelievo di sangue. Successivamente viene somministrata alla donna una bevanda a base di glucosio per poi misurare, dopo circa un paio d’ore, un altro campione di sangue per monitorare come l’organismo ha reagito a quella quantità di glucosio e quindi ottenere il grafico con la famosa curva glicemica.

La seconda fase può prevedere, in base al tipo di test, più prelievi di sangue a distanza di intervalli di tempo prefissati e regolari.

Quando si fa la curva glicemica in gravidanza

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Fonte: iStock

L’esame della curva glicemica in gravidanza viene solitamente effettuata tra la 24^ e la 28^ settimana di gestazione. La curva glicemica va eseguita anche nelle donne che hanno un parente di primo grado con un diabete di tipo 2, quelle con un’età superiore ai 35 anni e quelle che in una precedente gravidanza hanno già avuto il diabete gestazionale o un caso di macrosomia fetale.

Nelle donne in sovrappeso (con un indice di massa corporea superiore a 30) o in quelle che hanno avuto un diabete gestazionale in una precedente gravidanza è necessario anticipare il test già tra la sedicesima e la diciottesima settimana. In questi casi, anche a fronte di un esito negativo, la curva glicemica va ripetuta tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana di gravidanza.

Inoltre l’esame della curva glicemica va ripetuta anche entro sei settimane dal parto e, successivamente, entro sei mesi e poi ogni tre anni. In questi casi l’allattamento al seno non è considerato una controindicazione per lo svolgimento dell’esame, ma è necessario sempre presentarsi all’ambulatorio a digiuno da almeno 8 ore.

L’attenzione verso i livelli di glucosio nel sangue anche dopo la gravidanza è legata al maggior rischio che le donne hanno di sviluppare un diabete di tipo II.

L’esame della curva glicemica in gravidanza: prima e dopo

Le donne a cui è prescritto l’esame della curva glicemica in gravidanza vi si sottopongono in maniera completamente gratuita, essendo un test in esenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Bisogna presentarsi presso l’ambulatorio a digiuno (o seguendo le indicazioni di chi svolgerà l’esame), mentre nei giorni precedenti si può seguire la normale alimentazione.

Durante l’esame è importante mantenersi a riposo e non mangiare dopo aver assunto il liquido a base di glucosio. L’esame non ha particolari controindicazioni se non quelle legate alla durata e al fatto che, in alcuni casi, l’assunzione della bevanda, che è particolarmente dolce, può provocare nausea e vomito.

Curva glicemica in gravidanza: i valori nella norma

Sono considerati normali i valori di 92mg/dL a digiuno, inferiori a 180mg/dL dopo un’ora dall’aver assunto la soluzione a base di glucosio e inferiori a 153mg/DL dopo due ore.

È importante ricordare come la lettura dei valori della curva glicemica in gravidanza è da riservare esclusivamente al ginecologo che segue la donna durante la gestazione, in quanto ciascuno di essi va contestualizzato in un quadro generale anche per individuare la terapia migliore. Terapia che solo in casi specifici può prevedere il ricorso all’insulina, mentre in condizioni normali può essere gestita con una buona alimentazione e l’adeguata attenzione all’attività fisica.

L’esame della curva glicemica non è da confondere con l’utilizzo del glucometro. Questo, infatti, è il dispositivo indicato a coloro cui viene diagnosticato il diabete gestazionale e consente di controllare autonomamente i livelli di glucosio nel sangue.

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