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Nella scelta dei prodotti destinati all'alimentazione del neonato e del bambino, l'attenzione è rivolta alle etichette alimentari: uno studio mostra la differenza degli ingredienti presenti nell'etichetta posteriore e anteriore di uno stesso prodotto e le possibili conseguenze dovute a un'informazione fuorviante.
Leggere attentamente le etichette alimentari è una delle accortezze che mamma e papà dovrebbero sempre avere verso l’alimentazione del proprio neonato. Con lo svezzamento e l’inizio dell’alimentazione solida per il bambino, gli alimenti da acquistare devono presentare ingredienti di prima qualità.
Ma spesso, quando i genitori acquistano al supermercato frutta e verdura imbustate e prodotti preconfezionati, non si soffermano troppo sull’etichetta affissa nella parte posteriore della confezione e si lasciano trasportare nella scelta solo dalla lettura dell’etichetta anteriore, molto più accattivante.
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behaviour spiega proprio questa disconnessione evidente in alcuni prodotti alimentari in commercio tra etichetta posteriore e anteriore.
Nella nuova ricerca condotta dal team di scienziati della Colorado State University si sono confrontati alcuni dei prodotti alimentari per neonati e bambini, esaminando aspetti di frutta e verdura che contribuiscono alle liste degli ingredienti.
L’obiettivo di questo studio è aiutare i genitori a capire come le etichette sulla parte anteriore della confezione indichino il contenuto degli alimenti per neonati e bambini piccoli. In tal modo, i genitori riusciranno a comprendere meglio le etichette e prendere decisioni più informate riguardo agli acquisti di cibo per i loro figli.
La Dott.ssa Mackenzie J. Ferrante, del Dipartimento di scienze alimentari e nutrizione umana dell’Università del Colorado, USA, ha spiegato in merito alla ricerca condotta:
La nostra speranza è che gli educatori nutrizionali notino le differenze tra l’elenco degli ingredienti e l’etichetta anteriore della confezione.
Molti genitori usano la parte anteriore della confezione per decidere i loro acquisti. Quindi, è importante che gli educatori nutrizionali che siano ben informati possano aiutare i genitori navigano in questo mercato dei prodotti alimentari per neonati e bambini occasionalmente impegnativo.
Queste disconnessioni presenti tra le etichette frontali e gli elenchi degli ingredienti posti nella parte posteriore degli imballaggi rendono più difficile per i genitori capire che tipo di prodotto alimentare stanno acquistando per i loro bambini.
I risultati dello studio mettono in luce una verità agghiacciante: ovvero l’esistenza di informazioni incoerenti su alcune confezioni commerciali di prodotti indirizzati all’alimentazione dei neonati e bambini.
L’importanza della ricerca mostra anche come le preferenze alimentari nei bambini si sviluppano in modo molto precoce. Ecco perché se il neonato è esposto a sapori incoerenti, questo comporterà uno sviluppo del sapore nelle papille gustative del bimbo falsificato e, dunque, non coerente con il vero gusto dell’alimento in questione compromettendo una sana alimentazione.
Pertanto, è fondamentale anche che gli educatori nutrizionali e gli operatori sanitari aiutino i genitori a orientarsi nel mercato. Il loro lavoro può aiutare i genitori a migliorare la salute dei figli per tutta la vita attraverso una corretta alimentazione sin da subito. In conclusione, la Dott.ssa Susan L. Johnson, del Dipartimento di pediatria e nutrizione dell’Università del Colorado, ha affermato:
Vogliamo che la parte anteriore delle confezioni, dove potrebbero essere elencate quelle verdure, rappresenti accuratamente gli ingredienti primari, e persino il sapore, del prodotto.
Vogliamo promuovere una maggiore trasparenza in modo che i genitori e gli operatori sanitari possano acquistare il cibo che desiderano i loro figli imparando a riconoscere i veri sapori.
La scelta dei prodotti destinati all’alimentazione per i neonati e i bambini deve essere capillare da parte dei genitori. Di seguito alcuni consigli su come leggere un’etichetta alimentare e a cosa fare attenzione.
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L’allarme arriva direttamente dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il quale, attraverso un documento evidenzia come la criticità maggiore degli alimenti per bambini riguarda gli zuccheri, troppo elevati in molti alimenti.
C’è la fondata preoccupazione che anche prodotti che rispettano gli standard legali abbiano contenuti troppo elevati di grassi saturi, zuccheri o sale per poter essere considerati salutari per il bambino e la sua vita futura.
Da un’indagine condotta nel Regno Unito dall’agenzia sanitaria governativa Public Health England su più di 1000 prodotti alimentari dedicati alla prima infanzia è emerso come tra le bevande a base di frutta (succhi di frutta, per esempio) 1 prodotto su 4 venga presentato come alimento adatto a bambini a partire dai 4 mesi di vita, nonostante questa informazione sia smentita da un rapporto scientifico sull’alimentazione dove si raccomanda, invece, di non introdurre altri alimenti oltre al latte fino ai 6 mesi d’età.
Sempre nel rapporto stilato dall’OMS, si evidenzia un’ulteriore criticità:
I sapori dolci sono predominanti e questo può incoraggiare una preferenza a lungo termine per cibi dolci, indebolendo la rilevanza di campagne sulla sana alimentazione.
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