Covid in gravidanza: il 58% delle donne con sintomi ha un parto in emergenza

Secondo i risultati di uno studio presentato dall'American Society of Anesthesiology, il 58,1% delle madri sintomatiche partorisce in circostanze di emergenza. Il 43% dei neonati ha bisogno della terapia intensiva neonatale.

Secondo uno studio presentato al meeting annuale dell’American Society of Anesthesiologists, le donne che hanno contratto il Covid durante la gravidanza e presentano sintomi hanno più probabilità di subire un parto di emergenza.

Ma non solo le future mamme, a rischiare sono anche i neonati che, nati da madri sintomatiche, hanno una percentuale più elevata di richiedere un supporto di ossigeno e il ricovero in unità di terapia intensiva neonatale.

Covid in gravidanza: le donne con sintomi rischiano di più il parto di emergenza

Dai risultati riferiti dalla ricerca scientifica, le donne in dolce attesa affette da Covid e asintomatiche hanno avuto, rispetto a quelle sintomatiche, minori rischi di incorrere in complicanze in gravidanza e durante il parto.

Nello studio sono state incluse 101 donne in gravidanza di età compresa tra i 16 e 45 anni, risultate positive all’infezione da Covid e ricoverate per il parto da marzo a settembre 2020.

Dell’intero campione di donne, 31 sono risultate sintomatiche presentando sintomi quali:

  • 42% febbre;
  • 39% tosse;
  • 26% mancanza di respiro;
  • 16% dolori muscolari;
  • 16% brividi;
  • 10% dolore toracico.

Kristine Lane, studentessa di medicina e autrice senior dello studio, e il Dott. Rovnat Babazade, assistente professore di anestesiologia presso l’University of Texas Medical Branch, Galveston, in Texas e autore senior dello studio, hanno dichiarato:

Data la natura in evoluzione del Covid, è fondamentale che gli ospedali condividano le loro esperienze su come vengono trattati i pazienti con Covid e su come questo virus influisce sugli esiti dei pazienti.

Volevamo fornire informazioni su come il travaglio e il parto possono essere influenzati dal virus, nonché sulle condizioni del bambino dopo la nascita.

Covid: il 58% delle donne sintomatiche subisce un parto d’emergenza

I risultati ottenuti dallo studio analizzato fotografano una situazione di rischio per le donne sintomatiche. Infatti,

  • 58,1% sono le madri sintomatiche che hanno partorito in circostanze di emergenza rispetto alle madri asintomatiche che hanno avuto meno complicazioni durante il parto (46,5%).

Inoltre, le madri sintomatiche presentavano complicazioni di emergenza ulteriori, quali:

  • posizione podalica;
  • diminuzione del movimento fetale;
  • diminuzione del liquido amniotico;
  • rallentamento o arresto del progresso del travaglio.

Mentre, per ciò che riguarda i neonati:

  • il 31,2% di bambini nati da mamme sintomatiche avevano maggiori probabilità di aver bisogno di supporto respiratorio rispetto al 29% dei bambini nati da madri asintomatiche;
  • il 43% di essere ammessi all’unità di terapia intensiva neonatale rispetto al 36,2% di bimbi nati da madri asintomatiche;
  • 1 bambino nato da madre sintomatica, invece, è risultato positivo al Covid successivamente al parto, il che, fanno sapere gli esperti, è preoccupante per la possibile trasmissione verticale al bambino.

Infine, negli Stati Uniti, le percentuali di parto cesareo nelle donne sintomatiche e asintomatiche sono risultati molto più alte del normale tasso di parto nella popolazione per i cesarei, rispettivamente:

  • parto cesareo donne sintomatiche: 64,5%;
  • parto cesareo donne asintomatiche: 62%;
  • parto cesareo senza infezione da Covid: 31,7%.

In conclusione, la Dott.ssa Lane, ha affermato:

Il Covid ha enormi effetti sistemici sul corpo, in particolare sui pazienti sintomatici. È possibile che questi effetti siano amplificati nelle madri in gravidanza, che hanno un aumento della richiesta di ossigeno fetale e materna.

La ridotta ossigenazione potrebbe contribuire all’aumento dei parti cesarei, così come la possibilità che i medici che assistono i pazienti sintomatici siano cauti nei confronti del virus.  In via precauzionale, quindi raccomandano un parto cesareo per parti a rischio medio-alto.

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