Nome più in voga nel passato che negli ultimi tempi, Marcello deriva dal cognomen romano Marcellus, tipico della gens Claudia, che era un diminutivo del praenomen Marcus, il quale è probabilmente un nome teoforico riferito a Marte. Il suo picco si ebbe soprattutto in epoca rinascimentale, quando si diffuse in modo piuttosto omogeneo su tutta la penisola; ancora oggi, per quanto come detto in calo tra le scelte dei genitori, è comunque un nome piuttosto comune soprattutto nel Lazio e in Toscana.

Le sue varianti principali sono Marcel, tipico del francese o dell’inglese, e Marcelo, più proprio, invece, delle lingue ispaniche.

In Italia nel 2020 sono stati chiamati così 140 nuovi nati.

Fra i vari Marcello famosi, oltre a due Papi (Marcello I e II), possiamo ricordare l’attore Marcello Mastroianni, o l’allenatore di calcio, vincitore dei Mondiali 2006 con la Nazionale azzurra, Marcello Lippi.

Anche per quanto riguarda il nome Marcello, come spesso accade, ci sono molti santi cui sono dedicati vari onomastici nel corso dell’anno; il più importante è senza dubbio quello del 16 gennaio, in ricordo di san Marcello I, Papa, ma ci sono date anche il 17 e il 19 gennaio (rispettivamente san Marcello, vescovo di Die, e beato Marcelo Spínola y Maestre, arcivescovo di Siviglia), il 19 marzo, beato Marcel Callo, martire a Mauthausen, il 14 agosto, san Marcello, vescovo di Apamea e martire, il 7 ottobre, san Marcello, martire a Capua, o il 29 dicembre, san Marcello l’Acemeta, abate a Costantinopoli.

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