
I 4 sintomi che annunciano il vero inizio del travaglio
Il momento di partorire si annuncia con alcuni sintomi riconoscibili anche per le donne alla prima gravidanza: vediamo quali sono e come comportarsi.
La diarrea in gravidanza è dovuta principalmente a cause ormonali e alimentari. Eventuali infezioni non vanno sottovalutate, perché rischiose per il feto.
La gravidanza induce nel corpo della donna e nel suo sistema immunitario notevoli cambiamenti. Quest’ultimo si indebolisce, esponendo la futura mamma a una maggiore probabilità di contrarre infezioni più o meno gravi causate da batteri, virus, funghi e parassiti di vario genere. Diventa anche molto esposta a disturbi gastrointestinali, con ripercussioni sul sistema digestivo e sulla funzionalità intestinale. Benché i più comuni siano stitichezza, vomito e nausea, non è raro che si verifichi la diarrea in gravidanza.
Il fenomeno è solitamente lieve, non persistente e associato a cause ormonali o alimentari. Ma in alcuni casi potrebbe anche avere una correlazione con qualcosa di più serio, da trattare diversamente.
Possiamo distinguere due tipi di cause, alla base del manifestarsi della diarrea in gravidanza: cause pericolose e cause non pericolose.
Rientra nelle cause non pericolose tutto ciò che riguarda l’alimentazione: per esempio un cambio dietetico o un aumento improvviso della quantità di frutta e verdura ingerita, consigliata dal ginecologo ma a cui l’organismo potrebbe reagire male. Non di rado alla base ci sono intolleranze indotte per esempio da fattori ormonali: ipersensibilità verso alcune sostanze solitamente consumate senza problemi. Le ragioni più comuni rimangono in ogni caso gastroenteriti e intossicazioni alimentari. La causa può anche essere preesistente rispetto alla gravidanza, come nel caso del morbo di Crohn, della celiachia, dell’intestino irritabile.
La diarrea può diventare un pericolo per il feto se a causarla sono condizioni infettive fortunatamente rare, che però devono indurre la donna alla massima attenzione sull’igiene e su ciò che mangia. Parallelamente, è bene che il ginecologo non sottovaluti il fenomeno se dovessero esserci campanelli d’allarme ulteriori o una sintomatologia acuta. I disturbi gastrointestinali, infatti, tra cui la diarrea, se associati ad esempio alla febbre possono far pensare alla salmonella (che può portare a meningiti e altre complicazioni), alla listeria (che può indurre a parto prematuro, aborto, morte), all’epatite B (che viene trasmessa dalla mamma al feto).
Per escludere queste ipotesi è importante eseguire un esame colturale delle feci e, in caso di esito positivo del test, proseguire con una terapia antimicrobica specifica.
Il fenomeno è comune e nella maggioranza dei casi non desta preoccupazioni né ha conseguenze. Solitamente il tutto si risolve in pochi giorni, soprattutto se la causa è di tipo ormonale. Se, invece, deriva da cause alimentari potrebbe servire più tempo. Nel complesso, sono validi sempre i seguenti consigli:
Come consiglia l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), la terapia farmacologica da seguire è innanzitutto legata alla causa scatenante, ma soprattutto va ricercata la cura più efficace per la paziente e con i minori rischi materno-fetali:
In caso di sintomatologia acuta, particolarmente ingravescente, associata anche a febbre resistente alla terapia, è importante eseguire un esame colturale delle feci, per escludere la presenza di infezione da Shighella, Listeria, Salmonella ed altri batteri o protozoi. In caso di positività per un microrganismo specifico è necessario instaurare una terapia antimicrobica specifica (antibiotica o antiprotozoaria), se necessario per via endovenosa, ospedalizzando la paziente.
La fase in cui la diarrea si manifesta più comunemente è proprio questa: i primi mesi di gestazione. Talvolta è associata a vomito e nausea. Può essere legata a una cattiva digestione, ma anche le cause ormonali non sono da sottovalutare. L’innalzamento del livello di progesterone parallelo all’abbassamento degli estrogeni può influenzare il corretto funzionamento dell’apparato digerente. Gli alimenti dunque non vengono digeriti nella maniera giusta e si scatenano questi disturbi.
In questa fase più avanzata della gravidanza la causa della diarrea è da ricercarsi prevalentemente nella pressione esercitata dall’utero sull’addome e sull’intestino. Tale pressione implica una certa difficoltà nell’assimilare ciò che si mangia e, quindi, si manifestano fenomeni come questo.
Al termine del periodo di gestazione, la diarrea potrebbe rappresentare uno dei sintomi dell’imminente travaglio.
Il momento di partorire si annuncia con alcuni sintomi riconoscibili anche per le donne alla prima gravidanza: vediamo quali sono e come comportarsi.
Articolo originale pubblicato il 18 febbraio 2019
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