Come si trasforma il seno in gravidanza, trimestre per trimestre
Seno e capezzoli sono sottoposti a modifiche graduali e intense: vediamo come cambiano dalla gravidanza all'allattamento.

Seno e capezzoli sono sottoposti a modifiche graduali e intense: vediamo come cambiano dalla gravidanza all'allattamento.
Dei molteplici cambiamenti a cui è soggetto il corpo durante la gravidanza (ma anche dopo) abbiamo già parlato. Una delle modifiche più importanti (e più visibili) è certamente quella che interessa il seno della donna: come la pancia anche il seno diventa più grande, ed è a tutti gli effetti uno dei segnali inequivocabili di una gravidanza in corso.
Non a caso tra i primi sintomi di gravidanza si trova proprio la tensione al seno: per molte donne è del tutto simile a quella che si avverte poco prima dell’arrivo delle mestruazioni, tanto da far pensare all’arrivo del normale “ciclo”. Per altre, invece, è il primo segnale di qualcosa di nuovo.
Il seno durante la gravidanza cambia nella forma, nelle dimensioni, nel colore e anche nella funzione: merito di alcuni ormoni che vengono prodotti dal corpo nel momento in cui si instaura una gravidanza, su tutti la prolattina. Vediamo i cambiamenti che interessano il seno in gravidanza, trimestre dopo trimestre.
Come detto, il seno inizia a cambiare già nelle prime settimane di gravidanza: aumenta di volume, diventa più “teso” e duro. L’areola che circonda il capezzolo inizia a diventare sempre più scura, mentre sulla sua superficie diventano più visibili i tubercoli di Montgomery.
Oltre alla prolattina gli ormoni che regolano le modifiche del seno sono gli estrogeni, il progesterone e l’ormone della crescita. La prima fase delle modifiche che interessano il seno in gravidanza è detta cinetogena e prosegue fino al quinto mese di gestazione.
In questo periodo iniziano a ramificarsi i dotti galattofori da cui uscirà il latte materno, mentre il seno diventa più turgido e aumenta di volume. Nel frattempo il tessuto ghiandolare acquista maggiore spazio rispetto al tessuto adiposo (quello di grasso), rendendo il seno ancora più sensibile.
Nel corso del secondo trimestre di gravidanza all’interno dei lobuli inizia a formarsi un liquido simile a quello che sarà il colostro, il nutrimento del bambino nei primissimi giorni di vita.
In questo periodo i dotti galattofori continuano a crescere e a dilatarsi per poter far passare il liquido. Aumenta, nello stesso tempo, anche l’afflusso di sangue al seno.
Una volta superato il quinto mese di gestazione la fase cinetogena lascia il posto alla fase colostrogena, con una prima produzione di colostro nei dotti galattofori.
Durante il terzo trimestre di gravidanza il seno diventa più pesante e per sostenerlo può essere utile acquistare dei reggiseni appositi, pensati per alleggerire il peso che va a incidere sulla schiena.
Dopo il parto sarà il colostro a nutrire il bambino, in attesa della montata lattea che si verifica solitamente entro una settimana dal parto. L’arrivo della montata lattea indica l’avvio della produzione di latte vero e proprio. Il colostro è di colore giallognolo, è piuttosto denso e contiene una grande quantità di anticorpi per aiutare le difese immunitarie del bambino.
Come abbiamo visto, il seno in gravidanza è interessato da numerosi cambiamenti, e può capitare che l’aumento di sensibilità provochi un particolare fastidio. Tale fastidio, che può associarsi a prurito o a un leggero dolore, è del tutto normale, ma se diventa intenso o se si accompagna a dolore è sempre opportuno rivolgersi a un medico.
Durante la gravidanza e l’allattamento la pelle del seno è particolarmente delicata: le smagliature possono comparire già durante la gravidanza oppure dopo, durante l’allattamento, o ancora durante lo svezzamento. Per ridurre la comparsa di segni e smagliature è consigliabile, già dalle fasi iniziali della gravidanza, mantenerla idratata con massaggi e olii adeguati.
Nei mesi dell’allattamento il seno è sottoposto a un notevole carico di lavoro. In questo periodo possono comparire alcuni disturbi tipici, più o meno gravi, che è sempre bene tenere sotto controllo. Tra questi segnaliamo l’ingorgo mammario, le ragadi e la mastite.
Durante l'allattamento spesso ci si imbatte in problemi di ragadi, ingorgo mammario, mastite e capezzolo ...
In alcuni casi questi disturbi costringono la donna a interrompere l’allattamento finché la situazione non torna alla normalità: è utile chiedere sempre consiglio a un ginecologo o a un’ostetrica per valutare il da farsi.
Per preparare il seno all’allattamento è consigliabile praticare dei massaggi specifici, volti ad ammorbidirlo e a facilitare la fuoriuscita del latte. Anche una corretta traspirazione è molto importante per evitare l’insorgere dei fastidi: il consiglio è di scegliere indumenti comodi, non troppo aderenti.
Anche l’igiene svolge un ruolo fondamentale, prima dell’allattamento e soprattutto durante: capita che dal seno fuoriesca il latte, per questo è sempre opportuno lavare il capezzolo e utilizzare delle garze sterili per evitare la proliferazione di batteri.
Articolo originale pubblicato il 26 marzo 2019
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