L'sindrome da iperstimolazione ovarica è una conseguenza che può verificarsi durante i trattamenti di PMA e che, seppur gestibile, a volte può ...
Per questo, sono state sviluppate diverse tecniche per facilitare l’impianto, tra cui lo scratch endometriale, una procedura a basso rischio che promette di aumentare le possibilità di successo.
Cos’è lo scratch endometriale?
Come si può intuire dal nome scratch (“graffio” in inglese), questa procedura consiste nell’esecuzione di un piccolo graffio di circa 3 mm sulla mucosa endometriale.
Viene quindi eseguita una piccola biopsia grazie a un catetere chiamato Pipelle, anche se talvolta vengono utilizzati una cannula, una curette o un isteroscopio, nei casi in cui il trattamento venga eseguito durante una procedura di isteroscopia diagnostica o operativa.
Si tratta di una procedura che nella maggior parte dei casi viene eseguita durante la fase luteale del ciclo precedente a quello del trasferimento embrionario (o dell’inseminazione intrauterina nel caso si effettui un trattamento di PMA di primo livello). Più raramente viene eseguito nei primi giorni della fase follicolare (la prima fase del ciclo mestruale) o del ciclo precedente a quello in cui si eseguirà trasnfer o l’IUI o del ciclo stesso.
Quando si effettua lo scratch endometriale
Lo scatch endometriale viene effettuato sotto indicazione medica nei casi di quello che viene definito ripetuto fallimento di impianto o RIF (Recurrent Implantation Failure), ovvero la mancanza di impianto dopo ripetuti trasferimenti embrionari.
Secondo l’Istituto Bernabeu, uno dei più noti centri spagnoli per la riproduzione assistita, in via generale questa pratica è consigliabile a donne che si siano sottoposte a 2 o più trasferimenti embrionali di ottima qualità e possibilmente cromosomicamente normali e in quei casi in cui non sia stata riscontrata una causa evidente che possa spiegare il mancato annidamento dell’embrione nell’utero.
Scratch endometriale: come funziona
Il principio alla base dello scratch endometriale è quello di provocare un danno intenzionale alla membrana dell’utero e migliorare, grazie alla successiva rigenerazione dei tessuti, la futura ricettività al momento del transfer dell’embrione.
Lo strumento utilizzato per effettuare la biopsia endometriale viene introdotto attraverso la cervice uterina fino a raggiungere il fondo dell’utero e viene poi retratto eseguendo movimenti circolari mirati a stimolare il tessuto endometriale.
Come ha spiegato la Dott.ssa Rossella Biancardi del San Raffaele di Milano a Fondazione Serono, non è chiaro il processo biologico per cui lo scretch endometriale sarebbe in grado di aumentare le probabilità di gravidanza:
l’ipotesi più plausibile che dimostri l’effetto benefico dello scratching endometriale è che tale insulto vada ad attivare meccanismi infiammatori e immunologici provocando la produzione di citochine, interleuchine e fattori di crescita, che potrebbero aumentare la ricettività endometriale favorendo l’impianto embrionario o favorendo la decidualizzazione endometriale (cambiamento della mucosa uterina necessario per l’impianto) in modo tale da sincronizzare l’endometrio con la fase di sviluppo dell’embrione.
Lo scratch endometriale è doloroso?
Secondo una literary review di studi dedicati allo scratch endometriale, e in particolare all’aspetto legato al dolore durante e dopo la procedura, le pazienti nella maggior parte dei casi hanno riportato dolore da lieve a moderato.
Se correttamente eseguita, si tratta di una procedura a basso rischio e, dice ancora Biancardi, con basse percentuali di complicanze, che causa al massimo dolore e sanguinamenti scarsi nella maggior parte delle pazienti. Per questo, viene generalmente eseguito in regime ambulatoriale.
In rari casi, però, questa tecnica potrebbe causare complicazioni come dolore intenso, e raramente emorragia e infezione. Per questo, deve essere sempre eseguito solo su indicazione medica e da specialisti del settore.
Scratch endometriale: i dati sui benefici
Lo scretch endometriale viene effettuato da oltre un decennio; sebbene all’inizio dell’applicazione di questa procedura sembrassero mostrare inequivocabili ed eccezionali benefici, studi successivi hanno ridimensionato la portata rivoluzionaria e rivalutato l’effettiva efficacia di questa tecnica, soprattutto in donne che non hanno una storia di ripetuti fallimenti endometriali.
Secondo una literary review di studi e articoli dedicati ai tassi di successo delle gravidanze successive l’esecuzione dello scratch endometriale pubblicata sul Journal of the Turkish-German Gynecological Association,
è stato riscontrato che le donne subfertili non selezionate generalmente beneficiano meno dello scratching endometriale, ma sembra avere successo nelle donne che hanno subito ripetuti fallimenti dell’impianto.
Tuttavia, aggiungono gli autori della review,
i dati recenti di Lensen et al. (34) contraddicono questa tesi. Piuttosto, questi dati hanno dimostrato che lo scratch non è associato a un tasso di nati vivi più elevato anche nelle donne con fallimento ricorrente dell’impianto.
Per stimare l’effettiva efficacia di questa tecnica in relazione ai tassi di impianto, gravidanza e nati vivi, è fondamentale definire con precisione quali pazienti beneficerebbero di questo intervento, che potrebbe essere in grado di migliorare la ricettività dell’endometrio, un risultato però vanificato da una serie di altre patologie che possono essere responsabili del fallimento dell’impianto.
Lo scretch endometriale, concludono i ricercatori,
è comodo, facile da eseguire e associato a pochissimo dolore. Sulla base del corpus di dati esistente, menzionato sopra, potrebbe essere offerto alle pazienti con recidivante fallimento dell’impianto per cercare di migliorare la gravidanza e i tassi di nati vivi, dopo che le donne sono state informate in dettaglio sulla procedura. I pazienti dovrebbero essere assolutamente informati dei dati eterogenei sull’argomento, compreso il lavoro più recente di Lensen et al. (34). Tenendo conto di questi ultimi dati, lo scratch dell’endometrio non ha mostrato alcun vantaggio relativo a gravidanza e tasso di nati vivi e la conclusione di questo lavoro è stata che questo metodo non dovrebbe più offerto.
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