Anonimo

chiede:

Ho 41 anni e sono incinta di 22 settimane. Nel 2000 a causa di un CIN III
ho
subito
una conizzazione con LEEP. In seguito ho fatto tutti successivi controlli
secondo il
protocollo dell’IEO (primo anno ogni 3 mesi, secondo anno ogni 6 etc.)
risultati
sempre regolari. Sono in ottima salute, pressione, colesterolo, peso etc.
e
sono
rimasta incinta naturalmente dopo solo 2 mesi di rapporti mirati. Il mio
nuovo
ginecologo, avevo appena cambiato città, si è molto meravigliato e mi
ha consigliato di “non sperare troppo nella gravidanza perché alla
mia età gli aborti spontanei sono quasi il 75%”. Io invece non ero molto
preoccupata (diciamo solo un bel po’) perché vengo da una famiglia
numerosa in cui nonne, zie e madri hanno avuto figli ben oltre i quaranta
anni e
menopause molto tardive, anche con sorprese, per esempio uno zio avuto
da
mia
nonna a 48 anni! E quindi sono riuscita a vivere la gravidanza con
abbastanza
naturalezza anche se sono stata molto prudente con fatiche, alimentazione
e
lavoro e aiutata molto dal mio amorosissimo compagno e dal fatto di non
avere nausee e problemi
particolari. Comunque già durante la prima visita il mio dottore mi aveva
avvertito della necessità di
fare il cerchiaggio cervicale a scopo preventivo, ma ha accettato di
ritardarlo a tre
settimane per avere il risultato dell’amniocentesi che ho poi fatto in
16a
settimana. Avuti i
risultati (la mia piccola sta bene e si chiama Giulia) in 19a sett. mi sono
ricoverata 2 giorni e ho fatto il cerchiaggio, anche questa volta senza
nessun problema prima durante
o dopo come per l’amnio (per cui avevo fatto profilassi antibiotica): niente
contrazioni, perdite, dolori o
infezioni. So di essere una donna molto fortunata. La settimana scorsa,
21a
sett., durante la consueta visita di controllo ho chiesto al medico se
escludendo la
penetrazione, che ho comunque sospeso (per prudenza e mio scrupolo)
fin da 10 giorni prima dell’amnio, potevo riprendere ad avere rapporti
sessuali
con il mio compagno, insomma se avere un orgasmo poteva nuocere alla
bambina, per esempio facendo aprire il cerchiaggio o contrarre troppo forte
l’utero. È ovvio che se ci fosse del rischio, lascerei perdere tutto. Il
ginecologo mi ha risposto che “non
era certo il momento di pensare a
queste cose” e quando io ho insistito un po’ scherzosamente che ero lì
incinta proprio perché avevo pensato a “quelle cose lì” mi ha
un po’ bruscamente redarguito che alla mia età dovevo solo prepararmi a
fare
la mamma
“perché per il resto non avevo più tempo”. Dato che ora mi sento molto a
disagio a trattare ed a farmi
visitare da questa persona e che durante la stessa visita mi ha annunciato
che non potrà seguirmi per
il parto perché per la data prevista non lavorerà nell’ospedale di
riferimento, sto cercando
con urgenza un altro medico ma nel frattempo, siccome sono una mamma
ma non sono una santa, vi chiedo se un po’ di coccole con piacere
reciproco fanno così male. Io il mio compagno ci manchiamo
molto. Grazie in anticipo della vostra attenzione.

Gentile signora Vittoria, dopo aver letta la sua lunga lettera, penso di
aver capito che lei già ha una figlia di 19 mesi e che ha avuto dei problemi
di insufficienza cervico-segmentaria, per cui è stato necessario procedere
ad un cerchiaggio cervicale e che il suo medico, alla sua richiesta della
possibilità di continuare i rapporti sessuali, le ha risposto in modo negativo
ma in maniera poco “urbana”. Ebbene io le rispondere in modo molto cortese:
se tiene alla gravidanza ed a portarla a termine è bene che freni i bollenti
spiriti. Spero che detta così le vada bene. Saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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