Anonimo

chiede:

Sono alla 13ma settimana + 3, ho 37 anni e sono alla mia prima gravidanza.
L’altro ieri ho effettuato una ecografia presso un ospedale per poter fissare poi l’amniocentesi (di fatto sono seguita da una ginecologa “privata” che provvede a fare le ecografie necessarie ma non poteva eseguire l’amniocentesi). Durante questa ecografia hanno riscontrato una TN di 6,8 con igroma cistico. Il giorno dopo ho effettuato d’urgenza una villocentesi e metre ero sotto ecografia hanno riscontrato una sproporzione ventricolare e sembra visualizzarsi una vaso a cavaliere su setto interventricolare. Ovviamente sono abbastanza terrorizzata ed angosciata dal fatto di poter non avere il mio bambino, anche se in ospedale non hanno voluto darmi maggiori spiegazioni dicendo che bisogna aspettare l’esito della villocentesi, hanno però, con mezze parole, messo in dubbio il lavoro fin qui svolto dalla mia ginecologa, la quale fino ad oggi ha provveduto ad eseguire una prima ecografia alla 9′ settimana dove non si riscontrava alcun problema e a prescrivermi i primi esami che hanno dato risultati tutti nella norma.
Chiedo se è corretto pensare che l’ecografia della 9′ settimana non poteva evidenziare il problema della TN alta, inoltre vorrei sapere se quello che la mia ginecologa (che vedrò sabato 7/10/06 con i primi risultati della villo)mi ha riferito in merito ai valori della TN è corretto, e cioè che un valore così alto è purtroppo un segno di altissime probabilità di problemi gravi non risolvibili e che quindi, salvo gli esiti eventualmente negativi della villo, si dovrà procedere ad una interruzione di gravidanza.
Chiedo infine, nel caso fosse così, fino a quando avrei la possibilità di interrompere senza superare il termine che mi porterebbe ad effettuare un parto indotto.
Ringrazio anticipatamente.

Gentile Anna,
l’esame per la translucenza nucale si esegue all’epoca in cui lo ha fatto lei. A 9 settimane, facendo un’ecografia transvaginale è possibile che potesse già vedersi l’igroma cistico, ma non avrebbe avuto alcuna utilità pratica, perchè a quell’epoca l’embrione è ancora piccolo e ogni osservazione di questo tipo va sottoposta a conferma in epoca più avanzata. Metta poi che l’ecografia transvaginale non è prevista quale esame di routine, e ancora che ci sforziamo di ridurre la medicalizzazione della gravidanza e cioè l’eccessivo ricorso ad esami troppo numerosi e per questo inutili. Quindi io diffido di quei colleghi che esprimono pareri, con parole intere o “mezze”, sull’operato di altri colleghi, spesso senza neanche elementi sufficienti per farlo, in chiara violazione della deontologia professionale. Anzi la sua ginecologa è stata corretta nell’affidarla ad una struttura ospedaliera per indagini di alta specializzazione e lo ha fatto in epoca idonea. Purtroppo concordo sulla cattiva prognosi: l’igroma cistico è frequentemente associato ad anomalie cromosomiche e/o cardiopatie congenite e molto spesso la gravidanza si interrompe spontaneamente anche prima di eseguire un’interruzione volontaria. Ho anche assistito però a qualche caso di regressione totale con nascita di un bimbo sano; ma non si illuda, si tratta di eccezioni. Mi dispiace di dover essere così sincero, ma è più serio nei suoi confronti. In Italia si può eseguire l’interruzione volontaria della gravidanza in caso di anomalie fetali entro le 21-23 settimane. Il parto indotto in epoche successive non è consentito. Ma forse lei intendeva chiedermi le modalità di induzione dell’aborto, con aspirazione o con l’induzione dell’espulsione del prodotto del concepimento con prostaglandine. Chiarisca meglio il quesito.
Cari saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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