Anonimo

chiede:

Gentilissima dottoressa,
sono mamma di uno splendido e simpatico bimbo di nove mesi.
Mi ritengo una persona equilibrata, che ha sempre gestito i rapporti
familiari e sociali con affetto e – quando ci vuole – diplomazia. Svolgo
una libera professione e pertanto sono rientrata molto presto al lavoro
(mio figlio aveva appena 3 mesi), anche se solo per qualche ora al
giorno. Infatti ho lavorato per quasi 6 mesi 4 ore al pomeriggio,
riuscendo così a trascorrere con mio figlio tutta la mattina (oltre che,
ovviamente, la sera e la notte). Da 15 giorni ho “allungato” l’orario di
lavoro (dalle 9 alle 16.00) e, almeno fino all’anno di vita di mio
figlio, non ho intenzione di sottrargli ulteriore tempo da trascorrere
con la sua mamma.
Ma veniamo al dunque. In mia assenza mio figlio ora frequenta 3 giorni
alla settimana un piccolo nido privato, con pochi bimbi, tutti peraltro
della sua età. E questa è una scelta che mi rende assai serena,
soprattutto perché vedo sereno anche mio figlio e ho l’impressione che
l’ambiente lo stimoli e lo diverta molto. Gli altri due giorni della
settimana sta (prevalentemente) con la nonna paterna (la mia mamma
ancora esercita la sua professione ed è riuscita, suo malgrado, a
ritagliarsi un solo pomeriggio lavorativo alla settimana per stare con
suo nipote). Ebbene, nonostante io ritenga di aver trovato una buona
“combinazione” per mio figlio, spesso mi ritrovo a provare una
sgradevole sensazione di gelosia: e ciò, preciso, accade solo quando lo
lascio con mia suocera!
Effettivamente da quando è nato mio figlio i rapporti fra me e mia
suocera sono cambiati: prima andavamo (tendenzialmente) d’accordo e
stavamo bene insieme. Ora, pur non litigando, avverto un po’ di tensione,
dettata soprattutto dal suo (dal mio punto di vista) eccessivo
attaccamento al bambino e dal suo desiderio di stare il più possibile
con lui (spesso “tenta” di convincermi a non mandarlo più al nido, a
uscire da sola con mio marito per lasciare il bambino con lei, a
lasciarglielo una notte, ecc.). Ha assunto, in generale, un
atteggiamento che mi infastidisce e che mi porta a non farmi vivere
serenamente le ore che mio figlio trascorre con lei, nè i miei stessi
rapporti con lei. E, d’altro canto, dovendo (e volendo) assentarmi già
per ragioni di lavoro, il tempo che non trascorro al lavoro DESIDERO
passarlo con mio figlio e, quando c’è, con mio marito, cercando di
ridurre al minimo (e strettamente necessario) le occasioni in cui
lasciarlo nuovamente alle cure di persone diverse dalla mamma e dal
papà. Per cui ogniqualvolta mia suocera mi “invita” a uscire da sola con
suo figlio o a lasciarglielo per dormire di notte, oltre ad
infastidirmi, le oppongo sempre un rifiuto (e mio marito, vale la pena
precisare, è perfettamente d’accordo con me).
E così mi domando: sono esagerata? Dovrei capire il desiderio di mia
suocera di trascorrere del tempo con suo nipote (pur senza cedere,
ovviamente, alle sue continue richieste, ove non le condivida), senza
per questo provare gelosia o fastidio? Che cosa scatta in una donna –
che, come dicevo, si è sempre ritenuta “equilibrata” e di “buon
carattere” – con la nascita di un figlio?
Perché questa difficoltà di gestire il rapporto con le suocere? (Che,
fra l’altro, mi pare che sia un problema piuttosto diffuso).
Ma soprattutto: il trascorrere del tempo (e così la crescita del
bambino) mi aiuterà a ristabilire i vecchi equilibri?
Grazie fin d’ora per l’attenzione che vorrà dedicare al mio problema.
Con i saluti più cordiali.

Gentile Laura,
credo che il sentimento di gelosia che lei prova sia un fatto fisiologico,
del tutto normale, voluto proprio dalla natura per far si che la mamma si
prenda cura personalmente del bambino. Lo fanno anche gli animali: ha mai
visto quanto sono gelose le gatte, o anche le cagnette, della loro prole?
Dunque, non si faccia problemi per questo: sta attraversando un periodo in
cui certi sentimenti sono particolarmente accentuati, ma essi torneranno
presto normali (sicuramente quando il bambino sarà stato inserito nella
scuola materna, lei comincerà a sentirsi più distaccata da lui, anche
emotivamente).
Quanto alla suocera invadente, anche lei probabilmente vede in questo
bambino la compensazione a qualche sua carenza affettiva: è giusto dunque
continuare ad imporsi come sta facendo per non lasciarle suo figlio se non
ce ne è bisogno, ma cerchi di rispettare questo bisogno di affetto che sua
suocera sta manifestando, cercando, ogni tanto, di darle qualche piccola
soddisfazione.
Cari saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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