Anonimo

chiede:

Salve, e grazie per la vostra attenzione. Mi chiamo Alessandra e sono felicemente alla 22° settimana di gravidanza, ma con un piccolo problema che risale all’anno 2004, diagnosi risonanza magnetica in L4-L5 protrusione discale posteriore che in sede mediana assume connotazione di modesta erniazione con lieve impronta sulla superficie ventrale del sacco durale e con parziale stenosi della porzione caudale dei forami di coniugazione, in L5-S1 riduzione in altezza dello spazio intersomatico, più evidente in corrispondenza del versante posteriore. Il disco intersomatico si presenta protruso posteriormente in sede mediana con cancellazione dello spazio adiposo epidurale anteriore e parziale impegno della porzione caudale del forame di coniugazione di destra. Ipointensità di segnale in T2 del disco intersomatico è evidente ai livelli descritti quale segno di disidratazione. (fine diagnosi) Tutto questo mi ha costretta per diverse volte a rimanere paralizzata dal bacino in giù (compreso gambe) dovendo ricorrere a punture di cortisone, voltaren e muscoril, per potere riutilizzare in pieno il mio corpo ed essere almeno autosufficiente. L’anno successivo quindi 2005 visto che nonostante la fisioterapia consigliata da un fisiatra, il problema persisteva ho fatto una visita reumatologica per vedere se il problema poteva essere accentuato anche da questo, ma fortunatamente esito negativo, ma il reumatologo mi consigliò di eseguire un esame chiamato elettromiografia, dove la conclusione è stata: segni elettromioneurografici di sofferenza neurogena, non recente, a distribuzione radicolare S1: discreta a ds e modesta a sin. Da questa diagnosi quindi abbiamo capito perché mi s’infiammava sempre sia il nervo-sciatico ds. che quello sin. Ovviamente tutto ciò curabile solo con le medicine sopra citate, in casi estremi, mentre negli altri casi ciò quasi sempre, fisioterapia e antinfiammatori. (NON OPERABILE, PERCHÉ TROPPO PICCOLE. Oltre che molte persone che l’ho hanno fatto mi hanno sconsigliato) N.B. Da quando sono in gravidanza ovviamente non prendo più farmaci di nessun genere, ho smesso di lavorare (estetista e fino a 10 mesi prima di rimanere bloccata nel 2004, istruttrice in palestra di ciclismo stazionario) (fino a quando insegnavo in palestra andava molto meglio) alla 22° sett. di grav. aumento di peso 7 chili (prima 46.5 ora 53,5 altezza 1,58) e ovviamente di questo la mia schiena e la sciatica ne risentono. Non posso fare neanche le faccende domestiche giornaliere, non posso stare coricata a pancia in sù altrimenti non mi posso più muovere il bacino, ovviamente scarpe comode, meglio seduta nella sedia che sul divano ecc. ecc. Ma arrivando alla conclusione le mie domande sono: Posso avere il parto naturale o sarò costretta visto il problema a fare il parto cesareo per evitare sforzi notevoli? E per quanto riguarda L’epidurale? Potrei farla? Quali sono i rischi avendo questo problema? O per evitare di rimanere bloccata durante il parto, (dovuto dagli sforzi) e meglio fare il parto cesareo con anestesia totale (non potendo fare neanche l’epidurale)? Il mio desiderio è quello di vedere “NASCERE” mio figlio quindi di non avere fatto l’anestesia totale, poi se è meglio fare il parto cesareo pazienza, Ovviamente questo vale anche per quanto riguarda l’anestesia totale. Scusate se mi sono prolungata, e aspettando con ansia una vostra risposta ai miei dubbi vi ringrazio tanto per la vostra attenzione e pazienza. Cordiali saluti da

Gentile signora Alessandra, penso che, dopo consulto anche con lo specialista ortopedico, l’epidurale sia non solo possibile ma anche consigliabile. Starà poi al ginecologo che condurrà il parto scegliere la via: parto fisiologico o taglio cesareo. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ginecologo