Anonimo

chiede:

Gentili Dottori,
trovo molto utile il vostro sito, finora ho sempre consultato le risposte date trovandole davvero chiare. È venuto il momento di porre una domanda: mi trovo alla 30 settimana+3 di una gravidanza singola e la scorsa settimana (29+3) ho avuto il controllo ecografico del 3 trimestre. Mi è stata diagnosticata la placenta posteriore previa (già in occasione dell’ecografia morfologica alla 22+1 era stato segnalato un impianto basso ma mi era anche stato detto che era presto per trarre conclusioni). il mio medico, di solito molto attento e scrupoloso, questa volta non mi ha spiegato bene di quale gravità fosse la situazione dicendomi solo che se la cosa rimane così (può forse ancora cambiare?) si rende necessario il cesareo e di non fare sforzi eccessivi né stare troppo lontano da un ospedale al quale rivolgermi in caso di perdite. Mi ha consentito di terminare normalmente il periodo di lavoro che mi manca prima dell’astensione obbligatoria benché mi debba spostare in macchina. Non ha ritenuto necessario anticipare la visita e l’ecografia programmate per la 35 settimana e nel referto (se così si chiama) dell’ecografia c’è scritto quadro ostetrico normale. Io sono un pò perplessa e purtroppo non lo posso contattare per delucidazioni per qualche settimana. Dovrei tra l’altro iniziare il corso preparto e non so se lo devo fare o no. So che ci sono vari livelli di gravità di questa patologia (..centrale… marginale…) e mi domandavo (visto che non mi è stato detto) quale sia il mio. Ho un’immagine fatta durante l’ecografia che allego nella speranza che sia chiara. . chiedo oltre che una vostra opinione, se possibile con le poche e imprecise informazioni che ho fornito, un consiglio riguardo al da farsi. Posso stare tranquilla o è meglio che cerchi di fare una visita intermedia di controllo della situazione rivolgendomi momentaneamente a qualcun altro? Vi ringrazio in anticipo se potrete rispondere.
Cordiali saluti e sinceri complimenti per il servizio che fornite.

Gentile Giuliana,
la foto che mi ha allegato non è molto chiara. Distinguo tuttavia una scritta “oui” che si riferisce all’orifizio uterino interno e sembra che un lembo placentare lo lambisca. È difficile fare previsioni, perché talvolta questi lembi placentari bassi tendono a sanguinare, anche copiosamente. Non sempre per fortuna. Ora per prevedere nel suo caso come andranno le cose, ci vorrebbe la sfera di cristallo. Ecco che quindi diventano utili delle norme di prudenza come quelle che le ha indicato il suo ginecologo. Inutile fare controlli più ravvicinati. La naturale evoluzione di queste placente basse, non centrali, è il loro lento allontanamento dall’orifizio uterino, man mano che la gravidanza prosegue e l’utero diviene più grande. Si parla di cosiddetta migrazione placentare, ma è un termine improprio, perché la placenta è come la radice di una pianta. Piuttosto è l’utero che, nel suo accrescersi verso l’alto, se “la tira su”, liberando l’orifizio. Se questo non accade entro il termine della gravidanza, si potrebbe esser costretti a fare un taglio cesareo. Il corso può farlo, mentre le consiglio di interrompere il lavoro e altre attività fisiche importanti. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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