Anonimo

chiede:

Gentilissimi, sono mamma di un bimbo di 26 mesi che da quando aveva circa 12 mesi soffre di stitichezza… trattata inizialmente con lattulosio e anche perette… l’evacuazione è stata molto dolorosa e anche molto dura. Il bimbo passava intere giornate a piangere, sudare e correre pur di non evacuare… da sei mesi la situazione è migliorata grazie all’alimentazione curata da sempre con tutto ciò che può apportare fibre… e con l’ausilio di pediapax prescritto dalla pediatra. Il problema si presenta appena io tento di ridurre la dose per qualche giorno non evacua per qualche giorno e poi malgrado le feci siano morbide, piange e rientra nel tunnel della paura… per noi è uno stress terribile, non so come aiutarlo… vorrei sapere se c’è un atteggiamento che io devo adottare durante le crisi anche perché la pediatra mi ha detto che il farmaco va ormai sospeso!! Come posso aiutarlo ad uscire da questo circolo vizioso??? Necessita di uno specialista del caso? Vi ringrazio anticipatamente

Cara Miriam, la cosa principale in caso di stipsi è curare l’alimentazione e cercare di rendere il più possibile le feci molli. Visto che da questo punto di vista si sta già prodigando, può esserle di aiuto adottare qualche strategia che rassicuri suo figlio e gli permetta di vivere la defecazione con serenità e senza paura. È molto importante che lei e suo marito rimaniate calmi e sereni, anche nel momento in cui il bambino si agita, strilla e piange, questo perché agitandovi anche voi è come se (involontariamente) mandaste il messaggio che c’è qualcosa di cui avere paura e che ha senso preoccuparsi. Suo figlio giustamente si spaventa perché spesso prova dolore alla pancia o al sederino quando sente lo stimolo a fare la cacca e la paura non fa altro che alimentare il circolo vizioso per cui il momento di andare al bagno diventa un incubo da evitare a tutti i costi. Provi a creare una ritualità, ogni giorno in un orario preciso della giornata porti suo figlio al bagno (anche se non sente lo stimolo a fare la cacca), gli parli con calma e dolcezza, cercando con lui modi buffi e rassicuranti di approcciarsi al water, dicendogli per esempio “ora è il momento della pupù, andiamo a vedere che succede”, chiamarla magari “signora cacca che si prepara per uscire”; può inoltre portare un libricino da sfogliare insieme, o può raccontargli una favola o cantargli canzoncine o qualsiasi qualcosa che possa creare un clima sereno e sicuro, in cui suo figlio può rilassarsi. Non si scoraggi se all’inizio potrà avere delle resistenze, è normale che suo figlio si opponga, ma vedendola tranquilla e incoraggiante, pian piano si convincerà che quello è un momento che può essere vissuto senza ansia e si renderà conto di non provare dolore. Festeggi poi con lui quando riesce a fare la cacca, lodandolo e incoraggiandolo e facendogli vedere quanto è stato bravo, gli permetta di vedere nel water e di premere lo sciacquone, salutando la cacca. Questi rituali gli permetteranno di vivere quel momento come un’abitudine e non come un’eccezione da evitare. Vedrà che con costanza e pazienza otterrà grandi risultati. Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Psicologo