Buongiorno, era la mia prima gravidanza, mai avuto aborti. Alla settimana 6+5 ho cominciato con un lieve spotting marrone. Al pronto soccorso mi hanno detto che la gravidanza era a posto, l’embrione in utero con echi, presenza di camera, misura embrione 3.9 mm. Alla settimana 7+5 , alla prima visita in consultorio, durante l’ecografia transvaginale, mi dicono che l’embrione non è cresciuto, ma presenta i battiti.
Per la continuazione dello spotting alla settimana 8+2 vado al pronto soccorso e mi dicono che è aborto interno. Dopo un giorno ho cominciato da sola con l’espulsione e il giorno dopo ho preso quattro pastiglie di prostaglandine. All’ultima ecografia risulta aborto completo, ma è stato rivelato un piccolo problema di presenza di nodo di mioma all’utero con le sequenti caratteristiche : “Ecostruttura disomogenea per la presenza di nodo di mioma IM FIGO 4 della parete anteriore di 15x15x12mm”.
Premetto che sono una persona che si informa abbastanza e che tendenzialmente non sono allarmista, mi sorge però un dubbio concreto sulla probabilità che l’interruzione della gravidanza sia avvenuta a causa del mioma che ha causato problemi di approvvigionamento e placentazione all’embrione.
Purtroppo, la prima visita ginecologica è prenotata tra un mese e mezzo ed è molto per cominciare a fare qualche accertamento in più. Secondo il suo professionale e umano parere, dovrei indagare di più su questa malformazione? Capisco che l’incidenza delle interruzioni è abbastanza alta nel primo trimestre e che è difficile stabilire le cause, ma se è presente il mioma forse un’indicazione c’è? Come mi suggerisce di procedere?
Vorremmo riprovare il prima possibile, ma sono preoccupata di un’altra eventualità di aborto spontaneo e non vorrei passare un’altra perdita e dolori lancinanti. Resto in attesa del suo preziosissimo riscontro e ringrazio di cuore per l’attenzione dedicata, se deciderà di farlo. Cordialmente.