Anonimo

chiede:

Gentile equipe, vi scrivo per un dubbio che sta lacerando la mia naturale tranquillità nell’affrontare le cose.. dunque, io ho assunto pillola anticoncezionale per un periodo di 10 anni, dai 18 ai 29 anni, nell’arco dei quali ogni anno/anno e mezzo facevo le regolari interruzioni di 3-4 mesi.. prima della pillola avevo dei cicli direi “normali”, ogni 28-30 giorni e duravano 5-6 giorni, senza mai particolari problemi. Ho interrotto definitivamente la pillola dopo essermi sposata, a settembre 2003, avendo regolarmente rapporti non protetti: è passato un anno e mezzo, il ciclo è ancora strano (ogni 24 giorni, molto scarso e con molto spotting prima e dopo i giorni di ciclo) e di restare incinta sembra non se ne parli… dunque, in questo anno ho fatto tutte le analisi del sangue, i controlli ecografici, i monitoraggi dell’ovulazione (che risulta esserci anche se sembra solo all’ovaio di sinistra), mio marito lo spermiogramma (nella norma) e adesso il mio ginecologo sta premendo per iniziare a investigare sull’infertilità, partendo con l’isterosalpingografia. Mi sono documentata su vari siti e ho letto che secondo alcuni medici è un’analisi spesso inutile perché può dare false risposte, in più è invasiva e fastidiosa. C’è anche chi consiglia la sonosalpingografia o la falloppioscopia. Il mio dubbio è: è consigliabile e giusto che io la faccia, oppure è ancora presto ed è “normale” che dopo 10 anni di pillola il mio organismo riproduttivo non funzioni bene? Inoltre, è vero che è meglio eseguire un tampone vaginale prima dell’analisi delle tube? Il mio medico non me l’ha richiesto mentre io penso che sia un’accortezza più che giusta. Grazie in anticipo per la vs. risposta, saluti.

Gentile signora Silvia,
premesso che l’utilizzo di pillola, anche per periodi prolungati (ma lei faceva anche “regolari” interruzioni, con cicli spontanei, suppongo, nella norma!), non comporta alterazioni della fertilità di base, le indagini per un’eventuale sterilità possono comprendere anche la valutazione del cosiddetto “fattore pelvico”, con cui si indica sia lo studio delle tube che dello scavo pelvico in senso lato. L’isterosalpingografia (con cui si osserva solo la pervietà delle salpingi e, indirettamente, la loro morfologia) non offre le stesse opportunità, a tale scopo, della cromocelioscopia, che pertanto le consiglio di eseguire qualora abbia deciso di intraprendere gli accertamenti più “invasivi”; il solo tampone vaginale, invece, non può fornire informazioni sullo stato degli organi pelvici. Cordiali saluti ed auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ginecologo