Anonimo

chiede:

Salve Dottor Annona, Vorrei tanto un Suo parere. Sono a 4 mesi e 14 giorno da un raschiamento con aborto ritenuto ed ora ho 1,8 di beta. Per il ginecologo che mi ha seguito ed ora sono entrata in contatto per una impegnativa per il beta, ne avevo 7,8 a gennaio ma la mia dottoressa ha detto che patologicamente non consisteva, qualcosa del genere e non me l’ha prenotato. La questione è che vorrei provarci ancora e siccome la mia gravidanza ha avuto un inizio di mola vescicolare, eliminato col raschiamento, non riesco ad essere serena, visto avere ancora residuo della beta. Il ginecologo in questione ha detto che ora non avrei problemi perché se il residuo placentare fossero in me la beta sarebbe alta. Comunque, vorrei sapere, dove finirà questo 1,8 di beta? Se io rimanessi incinta, cosa succederà, non penso sparirà. Come farò a sapere se non si è sommato con quello della nuova gravidanza? Non so come fare. Ho già letto tanto che sarebbe meglio che si azzerasse prima di una nuova gravidanza, ma mi dicono che non è il caso, che posso provare già d’ora. Nelle mie dimissioni ho sentito che se la causa del mio aborto fosse stata della placenta, rischiavo in futuro una brutta malattia, e così è stato, ossia, nello istologico dice che tra aborto o mola, la seconda opzione è la più probabile e che avrei dovuto fare dei controlli. Ma da gennaio non mi fanno fare più niente e non mi faranno più nessun esame. Preciso che ho compiuti 40 anni a febbraio ed ho una bimba di quasi 6 anni. Ripeto lo istologico: “NOTIZIE CLINICHE. |**QUESITO CLINICO**: sospetto ecografico di mola vescicolare. Dall’archivio informatico: Numerose ecografie: il 18/10 non sono rilevati echi embrionari ed il 5/11 rilevata camera oculare con CRL corrispondente a w 6+6, assenza di attività cardiaca e diagnosi di aborto ritenuto. REPERTO MACROSCOPICO. Materiale oculare = numerosi frammenti grigio-brunastri delle dimensioni in aggregato di cm 8.0, comprendenti lembi di verosimile decidua (materiale incluso in modo completo). GIUDIZIO DIAGNOSTICO. Coaguli ematici, lembi di decidua e numerosi villi coriali idropici, avascolari e di dimensioni variabili, con spessore aumentato del trofoblasto che appare talora ramificato. Non sono riconosciute parti fetali nel material in esame. Si pone il problema della diagnosi differenziale tra aborto idropico ed una iniziale trasformazione in mola idatiforme. L’occasionale presenza di cisterne e l’assenza di polarità nella proliferazione del trofoblasto suggeriscono di orientarsi verso la seconda ipotesi, rendendo * opportuno il monitoraggio clinico-strumentale relativo.” *Ho evidenziato io questo pezzo, perché vorrei sapere, caso mi potete dire, quale sarebbe questo monitoraggio e fino quando. Preciso che ho fatto due controlli beta e due ecografie dopo il raschiamento. Ecografie a posto, per il beta, a dicembre era a 82,0, a gennaio 7,8 ed ora a marzo (il 25) è di 1,8. – Ripeto, cosa succede con questo 1,8? È un ormone che deteriorabile? Non riesco a capire e Vi chiedo scusa. E se io rimanessi incinta, cosa succede, si somma al nuovo? E se io non rimanessi incinta, dopo la prossima mestruazione mi convieni ancora controllare se si è azzerato? Grazie infinite per qualsiasi osservazione.

Gentile Rosa Maria, 1,8 è già un risultato che può considerarsi negativo. È difficile che i metodi utilizzati diano “zero”. Può stare tranquilla: un’eventuale degenerazione molare in corso darebbe valori ben più elevati. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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