Anonimo

chiede:

Ho bisogno di un grande aiuto, spero che tu sia all’altezza. Mi chiamo Benedetta, sono una ragazza di 16 anni che da 5 mesi soffre per un
ragazzo.
L’estate scorsa, ad un locale dove mi ritrovo con i miei amici al sabato
sera, si è avvicinato Alessandro, un ragazzo di 20 compiuti ad ottobre, che
mi voleva conoscere. Dopo 1 settimana ci siamo fidanzati. All’inizio andava
tutto bene, uscivamo, ci sentivamo tutti i giorni, ma poi i suoi amici
sono intervenuti. Abbiamo passato un mese insieme. 2 settimane le ho
passate al mare e dopo 3 giorni un’amica di una ragazza della compagnia di
Ale gli ha chiesto di conoscerla, ma niente, non le interessava. Tornata dalle vacanze, il suo migliore amico Mattia, molto legato alla ex di Ale
che nel frattempo gli aveva chiesto un passaggio in macchina (non dato), gli
ha chiesto se non era ancora stufo di me perché dopo 3 settimane che ci
conoscevamo non gliela avevo ancora data (scusa l’espressione). Ad Ale non
interessava perché sapeva che ci conoscevamo da poco tempo e per me doveva
essere la prima volta. Dopo una settimana che ormai ero tornata dal mare,
Ale mi manda un sms con scritto che per un problema agli occhi non poteva
uscire e che ci saremmo visti alla sera forse (vero). Lo chiamai per
sentire come stava, ma niente, mi ha buttato giù la chiamata e ha spento il
cellulare; la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella che non mi
voleva più sentire. Per tutto il pomeriggio cercai di chiamarlo, ma niente,
non avevo il passaggio perché lui abita in un paese vicino al mio. Alla sera, i suoi amici che vengono anche loro nello stesso locale, sbirciavano
se lo vedevano con me, ma niente… provai a chiamare e richiamare ma
niente. Finchè alle 23.30 Mattia che aveva il tel di Ale risponde
dicendomi che era in ospedale. Dalle 21.30 fino alle 23.30 gli ho lasciato
dei messaggi in segreteria presa dal panico, dicendogli che lo lasciavo se
andava avanti così e che mi doveva far sapere qualche cosa perché non mi
ha risposto per tutto il giorno. Gli chiesi subito scusa. il giorno dopo,
non potendo andarlo a trovare perché Mattia non mi ha detto dov’era
apposta, chiamai per avere notizie con diversi numeri. Dalle 9.00 della
mattina fino alle 16.30 quando mi risponde dicendomi che non era carino se
non mi rispondeva Ale. Al martedì Ale era tornato a casa, e lo chiamai per
chiarire. 30 minuti al telefono e tutto sembrava sistemato, invece
no… mercoledì lo lascia perché mi stava prendendo in giro, o meglio i
suoi amici lo stavano facendo!
Ci siamo sentiti per tutta estate, mi ha chiesto scusa e me lo ha
richiesto, ma i miei genitori non vogliono.
Io invece sì, perché anche se si è comportato male, voglio sapere fino in
fondo, cercare da me di capire e con gli errori imparare, ma i miei me lo
proibiscono. Ora non sanno che mi piace ancora e non tento a parlarci
perché non mi lascerebbero il permesso. So che hanno ragione perché si è
fatto condizionare, ma i suoi amici non mi hanno conosciuta perché stavamo
sempre con la mia compagnia o da soli perché gli altri erano gelosi… cosa
fare? Lui mi ha detto che sicuramente mi dice di sì, vuole riprovarci ma
devo essere un po’ più libera dai miei genitori, cioè se dico di essere a
Lodi loro non possono venire a Lodi per curarci, oppure sbirciare quando
ci baciamo in macchina o altro… i miei genitori sono apprensivi, appena
apro bocca loro sono lì, mi accontentano e io in cambio, vado bene al liceo.
Ma non mi danno fiducia in questo, forse perché è stato il mio primo
ragazzo maggiorenne. Non pretendo che mi lascino andare a Bergamo in
discoteca o a Milano con lui di pomeriggio o rientrare tardi e non sapere
dove sono, perché sono ancora piccola, ma mi devono lasciar riprovare!!! Per capire e fare le mie esperienze, perché finché non provo, non saprò mai e
non smetterò di corrergli dietro. Aiutatemi.
Buone feste

Credo che se i tuoi genitori ti danno un consiglio, devi cercare di
seguirlo. Non è vero che, per capire, bisogna fare esperienza diretta: hai
solo sedici anni e presto avrai tutto il tempo per fare le tue esperienze.
Fino a che sarai minorenne, loro saranno responsabili della tua vita e delle
tue azioni, per cui mi sembra il minimo cercare di assecondarli e di
credergli, visto che, come tu dici, fanno di tutto per renderti felice.
Prova a metterti nei loro panni con questo esempio: se tu, a sedici anni,
fossi responsabile di un bambino di 8, che a tutti i costi volesse fare un
bagno nell’acqua fredda del mare subito dopo un pranzo abbondante, non
cercheresti di trattenerlo a tutti i costi?
E se lui poi ti dicesse che vuole fare le sue esperienze per ‘capire’…
Cosa gli risponderesti?
Aspetta ancora un paio d’anni e poi prendi il volo, ok?
Ciao.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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