Zeno continua il greco antico Ζήνων (Zénon), derivante da da Ζῆν (Zên), la forma accusativa del nome Zeus (ossia “di Zeus”, “relativo a Zeus”). In origine era, probabilmente, una forma abbreviata di vari nomi teoforici riferiti al dio greco Zeus, quali Zenodoto (“dato da Zeus”) o Zenodoro (“dono di Zeus”), Zenobio e Zenaide.

Il sui significato viene talvolta interpretato come “consacrato a Zeus”, oppure “sacerdote di Zeus”. Il nom era molto popolare in tempi antichi, e fu portato da un certo numero di personaggi storici, mentre nel nostro Paese è arrivato soprattutto attraverso due forme: Zeno, che continua direttamente il nominativo latino Zeno, e “Zenone” , che invece deriva da casi obliqui come Zenonis e Zenonem.

La sua diffusione si è avuta soprattutto per via del culto di vari santi, ma specialmente di san Zeno, patrono di Verona e di varie altre città, tanto che più della metà delle occorrenze del nome sono attestate in Veneto. A contribuire alla popolarità, inoltre, il romanzo dello scrittore Italo Svevo La coscienza di Zeno.

Negli ultimi anni il nome ha subito un vero e proprio balzo in Italia: nel 1999 c’erano solo 26 neonati chiamati così, mentre nel 2020 i bambini cui è stato attribuito il nome Zeno sono diventati 307.

L’onomastico si festeggia generalmente il 12 aprile (o il 21 maggio) in memoria di san Zeno, vescovo di Verona e martire sotto Gallieno.

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