Walter deriva da un nome germanico attestato in varie forme, quali Waldhar, Walthari, Walthar e via dicendo, ed è composto dalle radici walda (“comandare”, “potente”) e harja (“esercito”), motivo per cui può essere interpretato come “comandante dell’esercito”.

Si tratta, in buona sostanza, di una variante del nome Gualtiero, arrivata però in Italia successivamente, come ripresa del nome tedesco e inglese, sull’onda del successo dei romanzi di sir Walter Scott, autore, tra l’altro, dell’Ivanhoe.

Non può essere considerato un nome molto popolare nel nostro Paese, e negli ultimi anni risulta anche in calo: nel 2020 infatti sono stati chiamati così 48 neonati.

Tra i Walter famosi ricordiamo il portiere di calcio Walter Zenga, l’attore e modello Walter Nudo, l’attore Walter Matthau.

L’onomastico può essere celebrato in vari giorni dell’anno, fra cui l’ 8 aprile, in memoria di san Gualtiero o Walter, abate di San Martino di Pontoise, in Francia (XI secolo); altre date si ricordano il 21 gennaio, beato Gualtiero di Bruges, vescovo di Poitiers nel XIII secolo; il 22 gennaio beato Walter di Himmerode, cavaliere durante la terza crociata e poi monaco cistercense a Himmerode (XII secolo); il 15 marzo, beato Walter di Quesnoy, abate premonstratense a Vicogne; il 9 aprile, san Gaucherio o Walter, eremita e priore ad Aureil, nel Limosino; l’11 maggio, san Gualtiero o Gualterio, sacerdote e abate presso Esterp (Francia), nell’XI secolo; il 4 giugno, san Gualtiero, abate benedettino a Servigliano, nelle Marche (XIII secolo) o san Walter, abate benedettino a Fontenelle; il 10 giugno, beato Walter Pierson, sacerdote e martire a Londra nel 1537; il 22 luglio, san Gualtiero o Gualtero di Lodi, frate ospedaliero, fondò l’Ospedale di Misericordia presso Fanzago nel XIII secolo.

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