Negli ultimi anni Tommaso ha fatto un vero e proprio balzo nelle preferenze dei genitori italiani, diventando decisamente popolare. Parliamo di un nome che risale, tramite il greco Θωμᾶς (Thōmas) e il latino Thomas, al nome aramaico תָּאוֹמָא (Ta’oma’ o Te’oma), che alla lettera vuol dire “gemello”, e ha pertanto lo stesso significato dei nomi Didimo e Gemello.

È un nome di tradizione biblica, portato nel Nuovo Testamento dall’apostolo Tommaso, l’apostolo che non credeva; alla sua figura, e a quella di altri santi e beati come Tommaso d’Aquino e Tommaso da Celano, si deve la diffusione del nome in ambiti cristiani.

Se, come detto, nel nostro Paese in tempi recenti si è diffuso moltissimo, in Inghilterra cominciò a essere usato solo dopo la conquista, quando venne importato dai Normanni, divenendo ben presto uno dei nomi più comuni, anche grazie alla figura di Thomas Becket.

Le varianti principali sono proprio Thomas, Tomás, ed esiste ovviamente anche la forma femminile, Tommasa, decisamente meno popolare.

Molti sono i santi e i beati cui è stato attribuito questo nome, perciò gli onomastici di Tommaso sono diversi nel corso dell’anno: il 29 dicembre, ad esempio, si festeggia proprio san Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury e martire, mentre san Tommaso, apostolo e martire in India, viene celebrato il 3 luglio dalla Chiesa cattolica e il 6 ottobre da quella ortodossa, e san Tommaso d’Aquino, filosofo e teologo, uno dei Dottori della Chiesa, il 28 gennaio.

In vent’anni la diffusione del nome sul territorio italiano è più che raddoppiata: nel 1999 sono stati 2009 i neonati cui è stato attribuito questo nome, nel 2020 ce ne sono stati 4308.

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