Secondo la maggioranza delle fonti, il nome Sabrina va ricondotto a una forma latinizzata, attestata già nel I secolo, di Habren (o Hafren), che è l’originale nome gallese del fiume Severn. Se l’origine di tale toponimo è celtica, l’etimologia e il significato sono invece incerti: potrebbe essere infatti un composto delle radici protoceltiche *samo (“estate”) e *renwo (“veloce”, “rapido”)], oppure potrebbe avere il significato di “limite”, “confine”.

Altre ipotesi, più residue, riconducono invece Sabrina a צבר (Sabra), termine ebraico che indica un ebreo originario di Israele.

Secondo la leggenda, riportata anche da Monmouth e Cambrensis, il fiume deve il suo nome a Hafren, la giovane figlia di Locrino, che vi venne annegata dalla sua matrigna Gwendolen, anche se più probabilmente è vero il contrario. Il nome appare ne La regina delle fate di Spenser (1590) e nel masque di Milton Comus (1634), tuttavia la sua diffusione, sia in italiano che in inglese, è più recente; divenne di moda, infatti, grazie all’opera teatrale di Samuel A. Taylor Sabrina Fair del 1953, il cui titolo è ispirato a un verso dell’opera di Milton, e al film che ne fu tratto, Sabrina, interpretato da Audrey Hepburn.

Nel nostro Paese lo ritroviamo soprattutto in Toscana, e più in generale nel Nord e nel Centro. Seppur decisamente più rara, esiste anche una forma al maschile.

Fra le Sabrina famose ritroviamo la cantante e attrice Sabrina Salerno, l’attrice Sabrina Ferilli, l’attrice Sabrina Paravicini.

La sua popolarità in Italia è comunque decisamente in calo: nel 2020 sono state chiamate così 222 neonate, a fronte delle 1296 del 1999.

Sabrina non ha un suo onomastico, visto che non sono presenti sante o beate che lo portano; se non lo si vuole considerare un nome adespota, bisogna festeggiarlo il 29 gennaio, insieme a santa Sabina, chiamata anche Sabrina, vergine di Troyes, sorella di san Sabiniano.

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