Rossana proviene dal greco Ῥωξάνη (Roxane), derivato a sua volta dal nome persiano o bactriano روشنک (Roshanak o Roušanak), ed è interpretato come “luminosa”, “splendente”, “rilucente” oppure come “alba”.

La radice più arcaica, come anche del termine italiano “rosso” o il demonimo “russo”, è l’indo-iranico ruxs/roxs, ovverosia “chiaro”, “luminoso”, ed è quindi affine ai nomi Alba, Sepideh, Hajna, Aurora, Dawn, Anatolio, Zaria e Niamh, mentre non è collegabile in alcun modo a nomi come Rosanna o Rosa.

Era portato da Rossane, la prima moglie di Alessandro Magno, figlia di Ossiarte, a cui è dedicato l’asteroide 317 Roxane; il nome deve però la sua diffusione principalmente al personaggio letterario di Rossana (Roxane), la donna di cui è innamorato Cyrano de Bergerac nel dramma del 1897 di Edmond Rostand.

Rossana ha comunque una lunga tradizione letteraria: nel 1724 Daniel Defoe scrisse un romanzo dal titolo Lady Roxana (Roxana: The Fortunate Mistress) che ha reso popolare il nome nei paesi di lingua inglese, mentre precedentemente un personaggio così chiamato appariva nella tragedia orientaleggiante del 1672 Bajazet, di Jean Racine, ed era stato usato ancora prima in opere di epoca rinascimentale e medievale.

In Italia è attestato anche con la forma maschile Rossano, ma rimane maggiormente diffuso al femminile; è diffuso soprattutto al Centro, in Toscana e in Emilia Romagna. Negli ultimi anni tuttavia il nome appare molto in calo, tanto che nel 2020 sono state chiamate così appena 25 neonate.

Benché alcune fonti riportino dell’esistenza di una beata Roxana o Rossana, badessa in Bretagna, commemorata in alcuni luoghi il 15 luglio e in altri il 12 maggio, il nome non compare nei martirologi ufficiali, quindi è da considerarsi adespota, e da celebrare quindi il 1° novembre, in occasione di Ognissanti.

 

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