Patrizio deriva dal nome tardo latino Patricius, tratto dall’omonimo sostantivo patricius che è derivato da pater, ovvero “padre”; nell’antichità questo termine indicava un membro di una famiglia di patres, cioè di ottimati, e più tardo passò ad indicare un qualsiasi membro della nobiltà.

Il nome ha acquisito notevole popolarità soprattutto per essere stato adottato da san Patrizio, il cui nome di nascita era Sucat, il vescovo che ha evangelizzato l’Irlanda nel V secolo. All’epoca il nome doveva ancora pronunciarsi Patrikius, dato che passò in irlandese antico nella forma Patricc, da cui discende l’odierno inglese Patrick.

Proprio il culto del santo contribuì a rendere assai diffuso il nome in Europa già a partire dal Medioevo, con, paradossalmente, l’eccezione dell’Irlanda stessa, dove era considerato troppo sacro per essere attribuito ai neonati. Questa sorta di restrizione venne meno nel XVII secolo, probabilmente anche grazie ai coloni scozzesi che si stabilirono nell’Ulster e resero il nome popolare anche nell’isola, al punto che la forma abbreviata Patsy, comunissima, divenne deonomasticamente uno slang per indicare gli irlandesi stessi. Allo stesso tempo, però, il nome si rarificò in Scozia e Inghilterra a seguito della riforma protestante, tornando in voga solo nel XIX secolo.

In Italia il nome è presente soprattutto al centro del Paese ma, già dagli anni ’50, è considerato poco comune; di gran lunga più popolare è la variante femminile, Patrizia. Nel 2020 sono stati solo 48 i bambini chiamati Patrizio (73 le Patrizia).

L’onomastico si celebra il 17 marzo in ricordo del già citato vescovo san Patrizio, ma nel corso dell’anno ci sono altri santi e beati che portano questo nome.

 

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