Nadia è un adattamento occidentale di Надя (Nadja), un ipocoristico del nome slavo Надежда (Nadežda), che significa “speranza”, ed è quindi analogo, per semantica, ai nomi Elpidio, Speranza, Sperandio, Hope e Toivo.

Il nome è arrivato nell’Europa occidentale, partendo dalla Francia, più o meno attorno al XIX secolo, diventando di colpo molto più popolare dopo le imprese della ginnasta rumena Nadia Comăneci alle Olimpiadi di Montréal del 1976. Nel nostro Paese risulta più frequente al Nord e al Centro, specie in Toscana, dove è molto presente anche la variante senza la “i”, come nei nomi Nada, Nado, Naddo, che tuttavia possono anche essere considerati ipocoristici tipicamente medievali di nomi quali Rinaldo e Bernardo.

Va notato che Nadia è omografo a نديّة (Nadiyya, Nadya, Nadia), un nome arabo che significa “tenera”, “delicata”.

In Italia ultimamente il nome risulta essere un po’ in calo: nel 2020 sono state chiamate così1 156 bambine (erano 364 nel 1999). L’onomastico si può celebrare il primo novembre, in occasione di Ognissanti, non essendoci sante o beate che portano questo nome. Eventualmente, però, si può festeggiare il 1º agosto in memoria di santa Speranza, una delle figlie di santa Sofia, che in russo è chiamata Надежда (Nadežda), martire con la madre e le due sorelle a Roma sotto Traiano.

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