Licia deriva dai nomi greci Λυκιος (Lykios) e Λυκια (Lykia), nomi etnici adoperati per indicare i Lici, gli abitanti della Licia, una regione dell’Asia Minore. Il nome era piuttosto comune nell’antica Grecia, e veniva attribuito soprattutto alle schiave, nel cui caso ne indicava in effetti la provenienza; era anche, nella declinazione al maschile, un epiteto del dio greco Apollo, mentre non se ne riscontra l’uso tra i romani, se non con una trascurabile percentuali di usi del maschile Lycius.

In Italia, per quanto già utilizzato sporadicamente in epoca rinascimentale come ripresa colta del nome classico, è stato riscoperto solo nel ‘900, specie nella sua forma femminile, in seguito alla fortuna del romanzo di Henryk Sienkiewicz Quo vadis? e dei numerosi film da esso tratti, in cui Licia è l’eroina cristiana. Secondo alcuni dati raccolti negli anni Settanta, è diffuso in tutto il territorio nazionale per la forma femminile, mentre il maschile è accentrato in Friuli-Venezia Giulia.

Risulta comunque un nome poco popolare: nel 2020 è stato attribuito a sole 18 neonate su tutto il territorio nazionale.

È in uso anche in spagnolo e Catalano, dove può in certi casi costituire un ipocoristico di Alicia[5].

Non esistono sante o beate che portano questo nome, il quale perciò è da considerarsi adespota; l’onomastico può essere festeggiato il 1º novembre, in occasioni di Ognissanti.

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