Nome di matrice classica, Leonida viene talvolta usato anche come nome femminile, per via della desinenza in -a, per quanto sia in realtà un nome prettamente maschile, reso celebre perché portato da Leonida I, re di Sparta nel V secolo a.C., che perì durante la battaglia delle Termopili contro i persiani.

Deriva etimologicamente dal nome greco antico Λεωνιδας (Leonidas), latinizzato in Leonidas o Leonides, e rappresenta il patronimico del nome λεων (Leon, “Leone”), significando quindi “discendente di Leone” (il nonno dell’eroe greco si chiamava infatti proprio in questo modo). Tradizionalmente viene interpretato come combinazione di λεων (leon, leone) con ιδες (-ides), “somigliante”, con il significato quindi di “simile a un leone”, “dall’aspetto di leone”.

Nel nostro Paese il nome Leonida ha avuto un vero e proprio balzo negli ultimi anni: nel 1999 sono stati chiamati così meno di cinque neonati su tutto il territorio nazionale, e la media è stata portata avanti fino al 2007, quando ha iniziato lentamente a diffondersi. Al 2020 sono 78 i neonati chiamati in questo modo.

L’onomastico si celebra il 22 aprile, in memoria di san Leonida, padre di Origene, martire ad Alessandria d’Egitto, ma si ricorda con questo nome anche san Leonida, vescovo di Atene, martire a Corinto con sette compagne, festeggiato il 16 aprile, e il beato Leonid Fedorov, sacerdote martire a Kirov, commemorato il 7 marzo.

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