Nome non diffusissimo, Larissa continua l’antico nome greco Λαρισα (Larisa), tratto dal nome dell’omonima città della Tessaglia, la cui etimologia è dibattuta; fra i vari termini a cui viene ricondotto vi sono λάριξ (lárix, “larice”), λαρος (laros, “gabbiano” o “cormorano”), laros (“dolce”, “piacevole”) o λαρισα (larisa, “cittadella”, significato analogo a quello del nome spagnolo Almudena).

Larissa è un nome presente nella mitologia greca, visto che proprio questo personaggio – probabilmente una figura nata per dare un eponimo alla città greca – era la madre, oppure la figlia, di Pelasgo; a tale figura è ispirato il nome di Larissa, un satellite di Nettuno.

In Italia il suo uso è molto scarso; il nome, nella forma Лариса (Larisa), è tipico della Russia, dove è usato in onore della martire del IV secolo così chiamata, che, secondo alcune ipotesi, altro non sarebbe che un adattamento in chiave cristiana della ninfa greca. In lingua inglese il nome è stato utilizzato a partire dal XX secolo. Nel nostro Paese, invece, nel 2020 il nome Larissa è stato attribuito a sole 11 neonate.

Generalmente si considera Larissa come un nome adespota, motivo per cui il suo onomastico si celebra il 1° novembre, in occasione di Ognissanti; tuttavia, esiste una santa Larissa (o Beride), martire in Crimea sotto Atanarico, venerata dalla Chiesa ortodossa e commemorata il 26 marzo.

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