Joshua, fra i nomi stranieri più apprezzati nel nostro Paese, non è altro che una variante del nome Giousé, che deriva dal nome ebraico יְהוֹשֻׁעַ (Yehoshu’a), il quale vuol dire “YHWH è salvezza”, “Dio salva”, “salvatore dato da Dio”, significato pressoché identico a quello del nome Isaia. Personaggio biblico, Giosuè fu una delle dodici spie che Mosè inviò nella terra di Canaan, e colui che gli successe come capo degli israeliti alla sua morte.

Anche il nome Gesù è un derivato di Giosué, visto che nasce dalla traduzione greca di יֵשׁוּעַ (Yeshu’a), una forma contratta aramaica di Yehoshu’a; sempre in greco Yehoshu’a venne reso utilizzando anche il nome Giasone.

Oltre al personaggio bilico, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, Giosué ha avuto diffusione in Italia anche per il culto del beato omonimo, abate di San Vincenzo al Volturno, e per la fama dello scrittore Giosuè Carducci.

La forma inglese Joshua, invece, viene usata sin dalla Riforma Protestante, e negli Stati Uniti risulta tra i dieci nomi maschili più usati per i nuovi nati fin dal 1979.

Fra i Joshua più famosi c’è sicuramente l’attore Joshua Jackson, attore reso famoso dalla serie Tv Dawson’s Creek.

In Italia il nome ha sempre goduto di una discreta popolarità, soprattutto negli ultimi anni: dal 2014 supera spesso i 100 neonati cui viene attribuito, mentre nel 2019 la diffusione si è attestata allo 0,4% del totale, con 92 nuovi nati così chiamati.

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