Anche se non può più essere considerato un nome molto diffuso, Gilberto resta un nome affascinante, che deriva dal nome germanico Gisilbert, composto da gisil (o gisal), (“pegno”, “ostaggio”, da cui anche Gisella e Gisleno) e bertha (o beorht, o beraht), “famoso”, “illustre”, “brillante”. Ha quindi il significato di “nobile ostaggio” o “nobile promessa”. Alcune fonti interpretano però il primo elemento come “freccia”, dandogli il significato complessivo di “famoso lanciatore di frecce”.

Il nome Gisberto è da considerarsi una variante di Gilberto, mentre il diminutivo inglese Gil può avere origini diverse. In Italia la sua popolarità è da attribuirsi sia ai Longobardi, dalla variante Ghisberto (rimasta in uso solo nel cognome Ghisalberti), che ai Franconi, tramite il francese antico Gilbert. C’è anche una possibile origine del nome dal francese antico Guillebert, a sua volta dal germanico Williberht (l’italiano Viliberto). In Inghilterra venne invece introdotto dai Normanni, diventando comune nel Medioevo.

Nel 1980 il nome era rilevato principalmente al nord e in Toscana, mentre forme quali Giliberto o Ciliberto erano tipiche della Campania. Oggi, come detto, il nome non è più da considerarsi molto comune: nel 2020 sono stati solo 10 i neonati chiamati in questo modo su tutto il territorio nazionale.

L’onomastico si celebra in memoria di san Gilberto di Sempringham, sacerdote inglese, fondatore dell’Ordine Gilbertino, commemorato il 4 febbraio, ma nello stesso giorno si ricorda anche san Gilberto di Limerick, vescovo irlandese di Limerick.

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