Genitori elicottero: chi sono e 5 consigli per non diventarlo

I "genitori elicottero" tendono a essere particolarmente apprensivi e iperprotettivi, fino a sostituirsi ai figli nell'adempimento di grandi e piccole responsabilità, con conseguenze negative per lo sviluppo dei bambini. Ne abbiamo parlato con la pedagogista Chiara Mancarella.

Quando si dice “tagliare il cordone ombelicale” non si fa riferimento solamente all’operazione messa in atto al momento del parto.

Infatti questa espressione viene utilizzata anche per indicare quei genitori troppo presenti nella vita dei loro figli. In inglese questo fenomeno prende il nome di Helicopter parents, ossia “genitori elicottero”.

Scopriamo cosa sono, quali sono le caratteristiche di questa tipologia di genitori, i rischi sulla crescita dei bambini e una serie di consigli utili per non essere (o diventare) genitori elicottero.

Per affrontare al meglio l’argomento abbiamo intervistato la dottoressa Chiara Mancarella, Pedagogista e Docente di Scuola Primaria, che ci aiuterà a comprendere meglio questo fenomeno.

Chi sono i genitori elicottero?

La definizione tradizionale di genitore elicottero è quella che evidenzia il comportamento iperprotettivo e onnipresente delle mamme e dei papà che stanno sempre sopra i propri figli (per questo “volano”) per guidarli nelle varie situazioni.

Il fenomeno è molto chiaro anche perché particolarmente diffuso ed è interessante capire quali sono le ragioni che portano un genitore ad assumere questo tipo di comportamento. La dottoressa Mancarella spiega:

Il pensiero di ogni genitore è quello che il proprio figlio stia sempre bene e in salute, ma a volte questo bene viene confuso con troppa protezione o nel limare il più possibile gli ostacoli che si presentano davanti al bambino.

Questo comportamento è trasversale, ma riguarda principalmente l’ambito scolastico dove i genitori “aiutano i bambini a fare i compiti, ma li aiutano male perché a volte intervengono troppo”. Tra le cause di questo fenomeno, prosegue la dottoressa Mancarella

Sicuramente c’è un aspetto caratteriale, nel senso che parecchi genitori vengono da famiglie con genitori a loro volta ansiosi e iperprotettivi e quest’ansia l’hanno trasmessa a loro volta ai loro figli.

Un comportamento, quindi, quello dei genitori elicottero, comprensibile ma non giustificabile. Soprattutto perché sono gravi e pesanti le ripercussioni sulla crescita del bambino:

Nei bambini cresce un enorme sfiducia sulle proprie capacità, perché non sono in grado da soli di risolvere eventuali situazioni e hanno sempre il bisogno dell’aiuto della mamma o del papà e quando il genitore non è presente chiedono continuamente aiuto agli insegnanti.

Gli effetti di tutto questo sono potenzialmente molto pesanti, spiega la pedagogista Mancarella:

Scarsa autostima e addirittura ansia da prestazione, perché alcuni bambini non si sentono all’altezza di portare a termine da soli il compito che gli è stato assegnato oppure, al contrario, nervosismo nei confronti dei genitori che non li fanno respirare ed essere liberi.

Le 3 caratteristiche tipiche dei genitori elicottero

1. Seguono e intervengono su qualsiasi cosa faccia il bambino

Una caratteristica dei genitori elicottero è quella di essere onnipresenti nella vita dei propri figli. L’ansia che li contraddistingue li porta a temere che possa succedergli sempre qualcosa, e come conseguenza c’è il provocare un perenne stato di fiato sul collo del bambino, che inevitabilmente finisce per sentirsi oppresso e incapace di fare liberamente le proprie scelte, anche per il timore del giudizio dei propri genitori.

2. Si sostituiscono al bambino nelle difficoltà relazionali

La crescita dei bambini passa anche dal confronto con i propri coetanei. Confronto che spesso finisce in scontro e che i genitori elicottero “risolvono” sostituendosi ai propri figli e rivendicando le loro ragioni.

Oltre all’imbarazzo, i bambini sviluppano l’incapacità di affrontare e gestire le tensioni che, con il crescere, diventeranno più frequenti e anche più serie di un litigio infantile.

3. Fanno i compiti dei bambini

Quando i bambini crescono, poi, una delle peculiarità dei genitori elicottero è quella di intervenire e fare i compiti al posto loro, spiega Mancarella:

Se ad esempio vedono il proprio figlio che sta colorando male prendono il foglio e lo colorano loro. Così anche le schede di verifica di matematica, italiano o di un’altra materia vengono svolte dal genitore e non dal bambino.

Anziché impedire al bambino di fare errori e quindi sostituirsi a lui nel carico, grande o piccolo, di responsabilità, sarebbe meglio indicargli gli errori, le possibili soluzioni e i metodi per non sbagliare in futuro.

I 5 consigli per non essere genitori elicottero

1. Parlarne con il proprio partner

I genitori sono due e insieme devono gestire e indirizzare l’educazione e la crescita dei figli. La presenza dell’altro genitore deve essere utile anche a bilanciare le ansie e le paure. Parlare di cosa è bene per il proprio bambino, prima ancora di intervenire, permette di avere una visione migliore della situazione e meno angosciata anche dei problemi.

Come consiglia la dottoressa Chiara Mancarella è bene “parlarne privatamente, non davanti ai figli, e discuterne nella maniera più serena possibile”.

2. Condividere la linea educativa

Come detto l’educazione dei figli deve essere condivisa da entrambi i genitori. Spiega Mancarella:

La linea educativa deve essere sempre la stessa per la coppia perché la coppia deve ragionare insieme su cosa è meglio per i figli per non mandare i bambini in confusione. Perché è ovvio che se il padre stabilisce determinate regole che poi non sono seguite o condivise dalla madre è normale che il bambino sia un po’ spiazzato. Questa linea educativa i genitori la devono trovare quando i figli non sono presenti, quindi offrire determinate regole e comportamenti ai bambini quando sono già state condivise da entrambi.

3. Lasciar sbagliare il proprio bambino

Tutti sbagliamo e impedire al bambino di farlo non gli evita altri errori, ma lo espone a commetterne di più gravi. Nella delicata età della crescita, infatti, non matura la consapevolezza delle conseguenze e la capacità di discernere nelle varie situazioni.

In sintesi, se il bambino cade è giusto che i genitori siano pronti a rialzarlo, ma tenerlo sempre in braccio non gli permetterà mai di imparare a camminare.

4. Capire di non essere sempre necessari

È forse il consiglio più difficile da mettere in pratica, ma i genitori devono imparare a sapersi fare da parte. Il loro ruolo, con il passare degli anni, deve essere sempre più marginale, permettendo così al figlio di sviluppare il proprio carattere.

5. Permettere al bambino di scegliere

È fondamentale che il bambino faccia delle scelte e sia il protagonista della propria vita. Costringerlo in decisioni prese da altri non lo aiuta a sentirsi felice e responsabile delle proprie aspirazioni e idee.

Con la collaborazione di
Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Rating: 5.0/5. Su un totale di 7 voti.
Attendere prego...

Categorie