Anche se negli anni la sua popolarità ha perso qualche punto, Felice rimane uno dei nomi più comuni nel nostro Paese, dal significato tutto sommato facilmente intuibile. Deriva dal cognomen romano Felix, basato sul termine felix, felicis, che aveva il doppio significato di “fortunato”, “che ha successo”, “fruttifero”, che, per estensione, di “felice”, “contento”. Il nome Feliciano può essere considerato un suo derivato.

Proprio il significato fu alla base della sua diffusione nei primi ambienti cristiani, motivo per cui, nella storia, è stato portato da ben quattro Papi e da numerosi santi; il nome compare anche nel Nuovo Testamento, dove viene citato Marco Antonio Felice, procuratore di Giudea che fu artefice dell’imprigionamento di san Paolo.

In Inghilterra, a differenza dell’Europa continentale, ha avuto minor diffusione con la variante Felix, che poi è anche quella più comune, riscontrabile sia nel francese, nel tedesco e nello spagnolo.

In Italia, come detto, benché sia da considerarsi un nome comune e ben distribuito su tutta la penisola, la sua popolarità è in netta diminuzione; nel 1999 sono stati 180 i neonati chiamati in questo modo, mentre nel 2020 il nome è stato scelto da appena 78 genitori per i nuovi nati. L’onomastico si può celebrare in diversi giorni dell’anno proprio per la grande presenza di santi che portano questo nome, ma il più importante è probabilmente san Felice di Nola, detto anche in Pincis, sacerdote e martire sotto Diocleziano, celebrato il 14 gennaio. Un altro san Felice di Nola, primo vescovo di Nola e martire, viene festeggiato il 15 novembre, ma si tratta solo di un caso di omonimia.

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