Ester continua il nome ebraico אֶסְתֵר (‘Ester), portato dalla protagonista dell’omonimo libro biblico, Ester, ragazza ebrea che diviene sposa del re di Babilonia Assuero.

Generalmente, il nome “Ester” è considerato un derivato del nome di Ištar, la dea babilonese conosciuta dagli ebrei come עַשְׁתֹרֶת (‘Ashtoret), la cui etimologia è ignota. ci sono ipotesi che lo riconducono al persiano sitareh (“stella”), nel qual caso avrebbe analogo significato ai nomi Stella, Hoshi, Citlalli, Najm, Astro, Ylli, Csilla e Tara.

In Italia il nome è più diffuso al Nord, ed è attestata anche una forma maschile, “Estero”, comunque rarissima, mentre le forme inglesi sono usate sin dalla Riforma Protestante.

Per la precisione i due ipocoristici inglesi Essie ed Hettie sono condivisi l’uno con Estelle e l’altro con Henrietta; in maniera abbastanza peculiare, dal nome di una donna così chiamata (Esther Vanhomrigh) deriva il nome Vanessa.

Nel nostro Paese il nome, negli ultimi vent’anni, ha mantenuto invariata la sua popolarità: nel 2020 sono state chiamate in questo modo 257 neonate nate su tutto il territorio nazionle, tenendo fede alla media registrata a partire dal 1999.

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