Erika è la variante di Erica, a sua volta forma femminile del nome Eric, originatasi nel XVIII secolo, che deriva dal norreno Eiríkr, composto da due elementi, di cui il secondo è certamente ríkr (o rik, “capo”, “signore”), mentre vi sono dubbi sull’interpretazione del primo: per qualcuno è da ricondurre ad ei (“sempre”), per altri ad aiza (“onore”). Questo fa si che il significato venga interpretato, a seconda, con “capo per sempre”, “che regna per sempre” o “capo onorato”.

Erica, in italiano, ha anche una forma maschile, Erico, tuttavia ben poco diffusa. Il nome coincide ovviamente anche con quello dell’erica, cosa che ne ha aiutato la diffusione. Va però specificato che il nome della pianta ha un’origine diversa, visto che deriva, attraverso il latino erica, dal greco ἐρείκη (ereike), che indica proprio la pianta. L’uso del nome Erica riferito al fiore è in linea con quello di molti altri nomi di ispirazione simile, quali Margherita, Viola e Rosa.

Negli anni Erika sembra aver perso un po’ del suo “appeal” nel nostro Paese: nel 1999, infatti, erano ben 1144 le neonate così chiamate, mentre nel 2020 sono state appena 168. Non avendo sante, Erika può essere considerato un nome adespota, ma in alternativa, anziché il 1° novembre, il suo onomastico può essere festeggiato il 18 maggio, quando viene ricordato sant’Erik IX di Svezia, martire ad Uppsala.

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