Enrico deriva dal nome germanico Haimirick o Heimirich, composto dai termini haimi (o heim, “casa”, “patria”) e rich (“re”, “potente”, “dominante”), e può quindi essere interpretato come “potente in patria”, “capo della casa”. Il passaggio da Haimirick a Heinrich è dovuto all’influsso di altri nomi germanici, come ad esempio Haganrich (da hagan, “giardino”, “recinto”).

Il nome era molto popolare presso le case reali dell’Europa continentale, e subito dopo la conquista normanna lo divenne anche in Inghilterra; in Europa si diffuse soprattutto per il prestigio dei sovrani che lo hanno portato, oltre che per la presenza di diversi santi che lo hanno portato. Anche Shakespeare, Pirandello e Novalis, con le loro opere, hanno contribuito a dare ulteriore spinta al nome.

Ad Enrico sono legati diversi altri nomi: alle sue stesse radici potrebbe risalire il nome Amerigo, dall’etimologia dubbia; in italiano, diffusione autonoma hanno i nomi Arrigo ed Enzo (quest’ultimo dall’ipocoristico tedesco Heinz, anche se può abbreviare anche Vincenzo e Lorenzo). Infine, dall’abbreviazione per apocope dell’antico nome germanico in Haimo deriva l’italiano Aimone.

In Italia, pur essendo ben attestato, il nome appare in leggero calo negli ultimi anni: fino al 2005, infatti, veniva dato a più di 1000 neonati, mentre dall’anno successivo il nome ha iniziato una leggera discesa che lo ha portato, nel 2020, a essere attribuito a 410 nuovi nati.

L’onomastico si festeggia in genere il 13 luglio, in memoria di sant’Enrico II, imperatore del Sacro Romano Impero, tuttavia ci sono altre date nel corso dell’anno in cui si ricordano altri santi e beati che portano questo nome.

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