
Quali sono le tappe dello sviluppo motorio del neonato? Ecco cosa si può fare per favorirlo e quando invece bisogna iniziare a preoccuparsi.
I bambini possono fare da soli molte cose fin dai primi mesi di vita: basta aiutarli in questo. Ecco come favorire l'autonomia in 4 mosse.
Ecco 4 consigli per imparare a fare da soli, gettando solide basi per guidare i bambini verso l’autonomia, aumentando anche la loro autostima e le loro competenze sociali ed emotive.
I genitori svolgono un ruolo decisivo nella costruzione dell’autonomia dei figli. Solo con genitori disposti a lasciare il bambino libero, anche di sbagliare, questo potrà davvero crescere e imparare a fare da solo e ad affrontare le difficoltà. Per questo, serve molta pazienza e rinunciare alle critiche.
Per educare i bambini all’autonomia è importante far sentire il bambino gratificato nel percorso di sviluppo psico-fisico; per farlo, occorre rispettare i suoi tempi e congratularsi dei suoi successi, per farlo sentire sereno e sicuro di sé.
Educare all’autonomia è possibile già nei primi mesi di vita del neonato; compatibilmente, naturalmente, con gli strumenti propri delle diverse tappe evolutive. È fondamentale non sostituirsi a lui: sin da quando il bambino riesce a stare seduto da solo, a gattonare, camminare o mangiare, la mamma e il papà possono lasciargli fare alcune cose da solo.
Tra i 18 e i 36 mesi, il bambino può sperimentare autonomia nel movimento e nel linguaggio; infatti, può camminare da solo o esprimere i suoi bisogni. Se mostra di voler mangiare da solo, per esempio, si può preparare qualcosa di gustoso e offrirglielo in un piatto all’ora di mangiare.
Tra i 3 e i 5 anni, il bambino può occuparsi, da solo, di svolgere piccoli compiti; per esempio, mettere a posto i suoi giochi o vestirsi con alcuni comodi indumenti. A 5 anni ha tutte le capacità per vestirsi da solo, lavarsi da solo, apparecchiare e sparecchiare la tavola; ma anche preparare il suo piccolo zaino quando si esce, imparando così organizzazione e ordine.
Un modo utile per educare i bambini all’autonomia linguistica è quello di ripetere cosa stanno facendo; sentendo cosa fanno, i bambini imparano a parlare correttamente: sentire commentare verbalmente ciò che fanno gli permette di agganciare i pensieri alle parole, alle cose concrete.
Quando il bambino si deve lavare i denti, per esempio, è utile che il genitore dica: “adesso prendi lo spazzolino, spazzoli bene i denti da un lato e dall’altro, a destra e a sinistra…”. Bisogna ripeterlo ogni volta che il bambino compie una certa azione; così imparerà a parlare autonomamente.
Un bambino può imparare a mangiare da solo praticamente da subito, già durante il periodo dello svezzamento. In questa fase il bambino sa portare alla bocca piccoli pezzetti di cibo. Poi imparerà a usare il cucchiaino, il cucchiaio e la forchetta. Il bambino apprende con facilità anche a tenere in mano un bicchiere, portarlo alla bocca e bere, e usare il tovagliolo per pulirsi.
I bambini si divertono a preparare dolci e torte; e in generale ad aiutare la mamma e il papà a cucinare. Si tratta di attività che accrescono la manualità e rendono il bambino autonomo, senza nessuno sforzo. Infatti, sono i genitori a sostituirsi ai figli piccoli, senza pensare che in realtà i bambini sono capaci di fare moltissime cose da soli. Basta insegnargliele!
Quali sono le tappe dello sviluppo motorio del neonato? Ecco cosa si può fare per favorirlo e quando invece bisogna iniziare a preoccuparsi.
Apparecchiare la tavola è un buon modo per educare i bambini all’autonomia e sviluppare l’intelligenza numerica; si può chiedere al bambino di mettere 5 bicchieri (per la mamma, per il papà e per i due fratelli); così imparerà a contare ogni volta che appoggia un bicchiere sul tavolo.
Apparecchiare vuol dire saper disporre i piatti sul tavolo in modo che siano allineati, con accanto le posate. Si tratta di una vera e propria attività propedeutica alla scrittura; è come se il bambino disponesse su un foglio delle figure (piatti, posate e bicchiere).
Anche ordinare in un cassetto le posate (cucchiai, cucchiaini e forchette) è utile perché rappresenta una delle prime attività di classificazione. Ma soprattutto, il bambino impara a rendersi autonomo, a portare avanti i piccoli compiti domestici adatti a lui; a sentirsi investito di una piccola parte di responsabilità e di dare il suo contributo, proprio come gli altri.
Un ruolo fondamentale per una reale autonomia dei bambini ce l’ha l’intelligenza emotiva. Sin da quando è piccolo, il bambino deve imparare a esprimere le sue emozioni; sia quelle positive come la gioia, l’entusiasmo, la felicità, sia quelle negative come rabbia, paura e tristezza.
Se il bambino viene abituato sin da piccolo e impara a verbalizzare le emozioni, imparerà a esserne consapevole e a gestire con maturità i comportamenti legati ai suoi stati d’animo.
Il genitore deve guidare il bambino a capire cosa prova; per esempio, chiedendogli di esprimere a parole cosa lo ha fatto arrabbiare e cosa lo ha reso felice in un certo momento. Il bambino beneficerà di questo per tutta la vita.
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