Daria è ovviamente la forma femminile di Dario, derivante dal persiano Dārayavahush, il quale è composto dagli elementi dâraya (“possedere”) o dher (“tenere”, “mantenere”) e vahu (“bene”), che può quindi essere interpretabile come “che possiede il bene”, oppure “che mantiene il bene”.

La traslitterazione della forma russa Дарья (Dar’ja) Darya coincide con دریا (Darya), un nome persiano che ha il significato di “mare”, mentre il diminutivo croato e sloveno Darinka può anche derivare direttamente dal termine slavo dar, che significa “dono”[3].

L’onomastico viene celebrato il 25 ottobre in onore di santa Daria, martire a Roma con il marito Crisante, nel 284, patrona di Reggio Emilia e Otranto. Altre Daria che si ricordano sono però santa Daria, madre di sant’Orsola, celebrata il 21 marzo o 24 ottobre; santa Daria di Venafro, martire campana, il 17 giugno; santa Daria, vergine, l’8 agosto.

Fra le Daria più famose nel mondo dello spettacolo ricordiamo la giornalista Daria Bignardi e l’attrice Daria Nicolodi, moglie di Dario Argento e madre di Asia.

In Italia, come detto, il nome è abbastanza diffuso, e soprattutto negli ultimi anni ha goduto di buona popolarità tra i neo genitori: nel 1999 sono state chiamate così 90 bambine, mentre nel 2019 è stato scelto per 112 neonate. Il picco si è però avuto nel 2008, con ben 230 nuove nate chiamate così.

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