Bruno è un nome molto diffuso in tutto il mondo, anche perché, con rarissime eccezioni, come il lussemburghese Broen, il modo di scriverlo  è pronunciarlo è lo stesso per tutti. Deriva dal nome medievale Bruno che, come accadeva spesso nell’onomastica antica, allude chiaramente al colore dei capelli.

Dal punto di vista etimologico, il termine bruno deriva dal germanico brun, braun nel tedesco moderno, che significa letteralmente “di colore scuro”. L’onomastico viene celebrato il 6 ottobre, per commemorare san Bruno di Colonia monaco, fondatore dei certosini, ma ci sono festeggiamenti anche il 2 febbraio, per san Bruno, duca di Sassonia, uno dei Martiri di Ebstorf, il 9 marzo, per san Brunone Bonifacio, camaldolese, vescovo di Querfurt, discepolo di san Romualdo, apostolo e martire nel 1009, detto anche “san Bonifacio di Russia”, il 27 maggio, san Bruno di Würzburg, vescovo, e anche il 1° dicembre, per beata Maria Rosa di Gesù, al secolo Bruna Pellesi, suora francescana.

Nel nostro Paese è ancora oggi un nome piuttosto comune, che certamente ha subito una leggera flessione negli anni, ma che comunque è ancora abbastanza diffuso in tutta la penisola. Nel 2019 sono stati 227 i neonati chiamati in questo modo, pari allo 0,11% del totale.

Fra i “Bruno” famosi non possiamo non menzionare il cantautore ligure Bruno Lauzi, i giornalisti Bruno Vespa e Bruno Pizzul, mentre all’estero è super celebre il cantante Bruno Mars.

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